L’Università degli Studi di Brescia ospita il Governance Board dell’alleanza di Università europee UNITA – Universitas Montium
L’evento, in programma lunedì 28 e martedì 29, riunisce docenti e staff delle 12 università coinvolte per confrontarsi sull’andamento delle attività e sulle prossime azioni da intraprendere, tra cui la stesura del Progetto Strategico di UNITA
Lunedì 28 e martedì 29 ottobre, l’Università degli Studi di Brescia ospita il Governance Board di UNITA – Universitas Montium, l’alleanza di università europee - di cui l’Ateneo bresciano è partner a pieno titolo dal 2023 - sorta nell’ambito del programma di mobilità Erasmus+ per valorizzare la qualità e la competitività dell’istruzione superiore europea attraverso la cooperazione didattica e scientifica e il potenziamento della mobilità di studenti, docenti e personale. Una due giorni di incontri tra i Rettori delle 12 università coinvolte e il management del progetto, per confrontarsi sull’andamento delle attività e sulle prossime azioni da intraprendere per proseguire la cooperazione.
L’apertura dei lavori è in programma lunedì 28, alle 11:30, presso il Salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia. Interviene, per i saluti istituzionali, l’Avv. Federico Manzoni, Vicesindaco del Comune di Brescia. A seguire gli interventi del Rettore prof. Francesco Castelli, del Prorettore per le Politiche di Internazionalizzazione prof. Roberto Ranzi, del Rettore dell’Università dell’Ovest di Timişoara e Presidente del Governance Board prof. Marilen Gabriel Pirtea e del prof. Stefano Geuna, Rettore dell’Università degli Studi di Torino e Coordinatore UNITA.
«È motivo di orgoglio per l’Università degli Studi di Brescia ospitare il Governance Board dell’alleanza UNITA – dichiara il Rettore prof. Francesco Castelli -. Grazie all’alleanza la nostra Università ha l’opportunità di operare nello spazio europeo dell’istruzione superiore e di contribuire a rivoluzionare la qualità e la competitività dell’istruzione superiore europea».
«Uno degli obiettivi principali dell'incontro è quello di organizzare la stesura di un 'Blue print' document, che si potrebbe definire il Progetto Strategico di UNITA – spiega il prof. Roberto Ranzi, Prorettore alle Politiche di Internazionalizzazione -. In questo documento verrà esplicitata la strategia nel lungo periodo della Università Europea UNITA, anche successivamente alla chiusura del progetto nel 2027, con una possibile estensione con ulteriori finanziamenti europei, fino al 2029».
Creata nel 2020 come proposta di confederazione di atenei che condividono una lingua romanza e una localizzazione decentrata (rurale, pedemontana, transfrontaliera), l’alleanza UNITA ha avuto come membri fondatori l'Università di Beira Interior (Portogallo), l'Università di Saragozza (Spagna), l'Università di Torino (Italia), l'Università di Vest din Timisoara (Romania), l'Università di Pau et des Pays de L'Adour e l'Università Savoie Mont Blanc (Francia). Oltre alla crescita dei suoi territori e alla diffusione delle lingue romanze nel contesto scientifico, l’alleanza mira allo sviluppo della sostenibilità e dell'economia circolare. Nel settembre 2021, l'alleanza UNITA si è allargata includendo altre quattro istituzioni universitarie, ora partner a pieno titolo: l'Istituto Politecnico di Guarda (Portogallo), l'Università di Brescia (Italia), l'Università Pubblica di Navarra (Spagna) e l'Università Transilvania di Brasov (Romania). La Haute école spécialisée de Suisse occidentale (Svizzera) e la Yuriy Fedkovych Chernivtsi National University (Ucraina) si uniscono a questa alleanza di 10 membri come partner associati. Nel 2023 l’alleanza ha ricevuto un finanziamento di oltre 14 milioni di euro dalla Commissione Europea di cui 1.232.417 destinati all’Università degli Studi di Brescia per continuare e consolidare le azioni già intraprese e raggiungere nuovi e più ambiziosi obiettivi nella fase di consolidamento di questo progetto internazionale strategico.
Nel primo anno di attività, sono state avviate delle ricerche congiunte sui temi della valorizzazione del patrimonio culturale per la crescita dei territori, dello sviluppo di sistemi per la produzione e la gestione di energie rinnovabili, si sono tenuti dei corsi internazionali in modalità ibrida (Blended Intensive Programs) sulla cooperazione allo sviluppo, rischi naturali, metodologie scientifiche per la scrittura delle tesi di laurea nella sanità, tecniche di microanalisi di campioni biologici e attività seminariali sul senso di cittadinanza europea. Così come il progetto Erasmus, anche le Università Europee sono uno strumento fondamentale del consolidamento del sogno europeo.