All'origine delle collezioni universitarie del Museo di Scienze Naturali
L'incontro si è svolto martedì 5 marzo nella sala conferenze dl Museo di Scienze Naturali
Approfondire il ruolo storico, scientifico e culturale che ebbero l'Università di Torino e l’Accademia delle Scienze nella nascita e nello sviluppo delle collezioni naturalistiche del Museo Regionale di Scienze Naturali. Questo è stato il focus di “Il Museo di Scienze Naturali di Torino: dall’Accademia alle collezioni universitarie” pomeriggio di confronto e studio che si svolto il 5 marzo nello spazio conferenze del Museo nell’ambito del ciclo “I Beni culturali tra valorizzazione, restauro e conservazione”.
Un momento di confronto tra studiosi, museologi e amministratori e si propone di raccontare e celebrare le radici storiche e scientifiche del Museo Regionale di Scienze Naturali e di tratteggiarne la recente evoluzione, anche grazie ai contributi delle storiche curatrici Elena Giacobino e Annalaura Pistarino, che alla fine della giornata hanno tirato le fila degli interventi, focalizzandosi sugli attuali allestimenti.
In apertura dopo i saluti istituzionali di Massimo Mori, presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino e di Stefano Geuna, Rettore dell’Università degli Studi di Torino, hanno raccontato le origini del Museo i rappresentanti dell’Accademia delle Scienze. Daniele Castelli, direttore della Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali ed Elena Borgi, responsabile della Biblioteca e dell’archivio storico, hanno ricostruito le origini del Museo delle Scienze, all’interno dell’Accademia. A seguire gli interventi dedicati alle collezioni naturalistiche universitarie, con i professori Pietro Passerin D’Entreves, Claudia Palestrini, Giovanni Ferraris e Giulio Pavia.
"L'Università di Torino sostiene con convinzione questa iniziativa dedicata alla storia e all'evoluzione delle collezioni naturalistiche del Museo Regionale di Scienze Naturali – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell'Università di Torino -. Lo fa sia testimoniando il ruolo storico-scientifico avuto sia ribadendo l’importanza di fare rete tra istituzioni nel territorio. L’Accademia delle Scienze e la nostra Università hanno, infatti, avuto un peso significativo nello sviluppo di tali collezioni, riuscendo così a valorizzare un patrimonio scientifico utile a tutta la nostra comunità. La collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali e con l'Accademia delle Scienze contribuisce, inoltre, a rendere ancora più ricco e significativo il dialogo tra le istituzioni accademiche e culturali della nostra città e della nostra regione".
Nata nel 1783, l’Accademia delle Scienze nel suo primo secolo di vita ha accolto nelle sue sale collezioni diverse, in gran parte donate da soci. Molte di esse confluirono in seguito in specifici allestimenti museali. In particolare, nel 1805, le raccolte della Reale Accademia delle Scienze e quelle universitarie vennero fuse e assegnate definitivamente all'Università, pur restando fisicamente separate.
Tra il 1876 e il 1878, alcune delle collezioni ancora depositate in Accademia vennero trasferite nell'adiacente Palazzo Carignano, che divenne sede di un nucleo di Musei e collezioni universitarie (Antropologia e Etnologia, Geologia e Paleontologia, Mineralogia, Zoologia e Anatomia Comparata).
Con la definitiva collocazione a Palazzo Carignano del Museo del Risorgimento, queste collezioni (con l'eccezione delle collezioni di Geologia e Paleontologia) furono trasferite negli Istituti Universitari allora collocati nel settore occidentale dell'Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista, attualmente sede del Museo Regionale di Scienze Naturali, istituito dalla Regione Piemonte nel 1978.
Nel 1980 viene sottoscritta una convenzione, tuttora vigente, tra la Regione Piemonte e l'Università degli Studi di Torino, per la consegna in uso al Museo di parte delle collezioni naturalistiche dei Musei Universitari. Negli anni, il Museo Regionale di Scienze Naturali si è occupato della loro conservazione e valorizzazione con esposizioni e attività didattiche, proseguite anche dopo l'agosto 2013, quando il Museo è stato chiuso al pubblico per interventi di restauro e ripristino degli impianti.