Prosegue la sperimentazione dell'antivirale made in UniTo contro il Covid-19, il team riunito in Svezia pianifica le prossime tappe
Vincitore del bando Nato-Science for Peace and Security, il progetto VIPER prevede lo sviluppo di MEDS433: un candidato farmaco efficace per rispondere anche a future pandemie. Il prossimo meeting sarà a Torino
L’obiettivo del progetto VIPER (Learning a lesson: fighting SARS-CoV-2 Infection and get ready for other future PandEmic scenaRios) è rispondere a malattie virali emergenti, attuali e future, attraverso lo sviluppo di antivirali ad ampio spettro. Il team di ricerca italo-svedese VIPER, guidato dall’Università di Torino, ha vinto nel 2022 il prestigioso bando NATO - Science for Peace and Security (SPS) Programme, uno dei più grandi e importanti programmi di partenariato dell’Alleanza che affronta le sfide della sicurezza del XXI secolo. Attivo in scenari quali cyber defence, sicurezza energetica e tecnologie avanzate, in questo caso SPS viene diretto alla difesa antiterroristica da agenti biologici, affrontando di riflesso una tematica di enorme attualità, data dalla pandemia di COVID-19.
Il network internazionale coinvolto in VIPER è composto dai partner svedesi del Karolinska Institutet di Stoccolma (Prof. Ali Mirazimi) e dell’Università di Uppsala (Prof.ssa Katarina Edwards) e dai partner italiani dell’Università di Torino (Proff. Marco L. Lolli e Giorgio Gribaudo), Università di Messina (Prof.ssa Anna Piperno) e Università di Padova (Prof.ssa Cristina Parolin).
Impegnato nello sviluppo preclinico della molecola MEDS433, un inibitore dell’enzima diidroorotato deidrogenasi (DHODH) di ultima generazione, dalle potenti attività antivirali ad ampio spettro, capace di inibire la replicazione oltre che di SARS-CoV-2 anche di un’ampia gamma di virus umani, nei giorni 21-22 Giugno, VIPER ha organizzato in Svezia, a Uppsala, un incontro intensivo durante il quale sono stati presentati dai vari partners Italo Svedesi i risultati del primo anno di lavoro. Le attività di VIPER prevedono lo sviluppo su larga scala di MEDS433 (Torino) a supporto della sperimentazione in vitro e in vivo, la sua formulazione in innovativi agenti veicolanti (Messina e Uppsala), lo studio in vitro delle proprietà antivirali e del meccanismo molecolare dell’attività antivirale delle molecole formulate (Torino e Padova) e lo studio dell’efficacia delle formulazioni in vivo in un modello murino di SARS-CoV-2 (Stoccolma). Durante il meeting, il team ha pianificato i successivi 15 mesi di ricerca che porteranno la sperimentazione a modelli animali attraverso lo studio dell’efficacia delle formulazioni in vivo in un modello murino di SARS-CoV-2.
“Siamo estremamente soddisfatti. In questo anno di lavoro, attraverso un’agenda cadenzata e un team amalgamato in ogni suo aspetto, VIPER – sottolinea il Prof. Marco L. Lolli, docente del Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino e coordinatore del progetto – è riuscito a creare le condizioni per la successiva sperimentazione in vivo, obiettivo del secondo anno di ricerca. Dobbiamo continuare a ricordarci come l’assenza di farmaci antivirali ad ampio spettro abbia contribuito alla facile diffusione della malattia COronaVIrus (COVID-19): una condizione che rende difficile controllare la diffusione iniziale di una pandemia emergente e di riflesso salvare vite umane nell’attesa dello sviluppo di vaccini e farmaci specifici per il virus emergente”.
MEDS433 è un antivirale interamente “Made in UniTo”. Infatti è stato inventato e caratterizzato chimicamente dal gruppo di ricerca MedSynth del Prof. Lolli al Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco e la sua attività antivirale ad ampio spettro, nei confronti di un'estesa varietà di virus umani, sia a DNA che a RNA, compresi i più importanti virus respiratori, è stata definita nel Laboratorio di Microbiologia e Virologia del Dipartimento di Scienza della Vita e Biologia dei Sistemi, diretto dal Prof. Giorgio Gribaudo, sempre all’Università di Torino.
“MEDS433 – conclude il Prof. Lolli – può essere considerato un nuovo e promettente antivirale ad ampio spettro. Dobbiamo continuare a investigarne le potenzialità, creando le condizioni per arrivare alla sua sperimentazione umana su virus emergenti. Siamo molto orgogliosi che questo consorzio, il meeting a Uppsala è stato un momento molto importante per il team che finalmente ha potuto riunirsi e pianificare i prossimi passi in una tematica di ricerca così complessa. Il prossimo meeting sarà nel 2024, questa volta in suolo Italiano e finalmente a Torino”.