Venezia sott’acqua, il podcast con l'analisi dei docenti dell'Ateneo torinese
Città fragile, colpita dalle maree, invasa dai turisti e vittima di malagestione. Un patrimonio dell'umanità da salvare. Ne parliamo con i proff. Semi e Paladini
L’acqua alta sfiora i due metri, un limite raggiunto solo nel 1966, e la fragilità di Venezia torna alla ribalta mediatica in tutto il mondo. Con le immagini dolorose dell’emergenza in corso nella città della Laguna, le polemiche e molti interrogativi.
Venezia, patrimonio dell’umanità, ci proietta ai rischi che corre tutto il pianeta con i cambiamenti climatici. Ma ci racconta anche il suo caso particolare, di malagestione, spopolamento, turistificazione, ovvero di quei processi urbani conseguenti all’affermarsi dell’industria del turismo di massa. È in atto una lenta sostituzione di una città con un’altra.
Con i docenti dell’Università di Torino Giovanni Semi, sociologo, e Filippo Maria Paladini, storico, entrambi veneziani, analizziamo, partendo dal dramma delle ultime ore, i cambiamenti in corso nella “Serenissima”, il peso del turismo, il rapporto ancestrale con le acque e la necessità di ripensare e riprogettare un ecosistema urbano.