Vegetariana, onnivora o vegana? La dieta è sana se è mediterranea
Ricercatori di UniTo dimostrano l'impatto benefico della dieta mediterranea sull’organismo umano
La dieta mediterranea ha effetti benefici sulla salute umana: lo dimostra un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DiSAFA) dell'Università di Torino, coordinati dal prof. Luca Cocolin.
Il gruppo ha studiato particolari categorie di microbiota – l’insieme dei microorganismi che si trovano nel tubo digerente dell'uomo – su 153 volontari sani, reclutati da quattro diverse località in Italia, che hanno seguito tre diete diverse, onnivora, vegetariana e vegana.
L'analisi delle abitudini alimentari dei soggetti reclutati ha evidenziato un elevato livello di aderenza alla dieta mediterranea non solo nei soggetti vegetariani e vegani ma anche nel 30% degli onnivori.
Dalle analisi risulta che il consumo di alimenti di origine vegetale (frutta, verdura e legumi), tipico della dieta vegetariana e vegana, ma anche di soggetti onnivori con elevata aderenza alla dieta mediterranea, promuove lo sviluppo nell'intestino di particolari microrganismi dai riconosciuti effetti benefici per la salute.
In particolare è stato possibile evidenziare alcuni consorzi microbici in grado di metabolizzare le fibre vegetali liberando nell'intestino molecole salutari come gli acidi grassi a corta catena (short-chain fatty acids, SCFA).
I livelli degli SCFA sono risultati più alti nei vegetariani e vegani, cosi come nei soggetti con maggiore aderenza alla dieta Mediterranea.
La ricerca dimostra l'effetto della dieta nel promuovere la salute attraverso la modulazione dei microorganismi dell’intestino, nell'ambito di un'ottica di prevenzione delle malattie associate a fenomeni infiammatori e cardiovascolari.
Inoltre questi risultati dimostrano che la dieta onnivora non è nociva se prevede oltre al consumo di alimenti di origine animale anche un elevato consumo di alimenti ricchi in fibra, come contemplato nel modello mediterraneo.
La ricerca a cui partecipa il team del DiSAFA si svolge nell’ambito di un progetto PRIN 2010/2011, coordinato dal prof. Marco Gobbetti dell’Università Aldo Moro di Bari.
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