Unito e Accademia di Shangai per la sicurezza in Asia Centrale
Il programma congiunto dell’Università di Torino propone al Governo cinese soluzioni per contenere pirateria, estremismo e violenza politica
Come contrastare la pirateria marittima, l’estremismo e la violenza politica sul percorso della “Nuova via della seta”, il progetto cinese di sviluppo infrastrutturale che attraverso l'Asia Centrale collega la Cina alla Spagna?
A questa domanda risponde il programma congiunto Security and Crisis Management (SCM) tra l’Università di Torino e l’Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai (SASS), che nella metropoli cinese ha presentato alla stampa locale e internazionale i risultati raggiunti durante la conferenza “Private Security Corporations, securing Chinese citizens and infrastructures on foreign land and in the cloud”.
La conferenza internazionale, organizzata il 29 aprile, è stata occasione per presentare una serie di raccomandazioni alla Municipalità di Shanghai e al Governo cinese per la prevenzione e mitigazione di crisi lungo la nuova via della seta: il supporto di società internazionali per l'incremento delle capacità delle società di sicurezza privata cinese, la formazione di risorse umane capaci di sviluppare modelli di analisi e mitigazione del rischio, la cooperazione internazionale e la necessità di un codice di condotta internazionale con caratteristiche cinesi.
Alla conferenza di aprile hanno partecipato i co-direttori del programma SCM Alessandro Arduino e Li Yihai, esponenti del mondo accademico e della ricerca cinesi ed esperti provenienti da Italia, Germania, Belgio, Singapore, Israele, e Stati Uniti.
Alla fine dei lavori, le istituzioni accademiche di Singapore hanno invitato l’Università di Torino a partecipare come partner alla prossima conferenza internazionale sulla nuova via della seta che si terrà nella città-stato a fine anno.