Un progetto ERC Advanced indagherà con il Dipartimento di Oncologia il ruolo del timo nell'età adulta
Con la dott.ssa Bonfanti, i ricercatori di UniTo lavoreranno per ottenere risultati importanti nella comprensione dei meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario
Paola Bonfanti, direttrice del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali Epiteliali e Medicina Rigenerativa del Francis Crick Institute di Londra, ha vinto un ERC Advanced per un progetto pionieristico sul ruolo del timo nell'età adulta. Questo progetto - per il quale è previsto un finanziamento di 2 milioni e mezzo di euro - prevede una collaborazione con la Chirurgia Toracica del San Luigi, che fa capo al Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino. Ne parliamo con il prof. Francesco Leo di UniTo.
Prof. Leo, in cosa consiste la collaborazione con il progetto ERC advanced vinto dalla dott.ssa Paola Bonfanti?
Il progetto si focalizza sul timo nell’adulto. La Chirurgia Toracica dell’Ospedale San Luigi preleva sistematicamente il timo nei pazienti adulti che necessitino di un intervento chirurgico sul torace e diano il loro consenso. l campioni sono analizzati presso la nostra Divisione di Anatomia Patologica e poi inviati a fresco al Crick Institute di Londra con l’obbiettivo di capire quale sia la funzione timica residua adulta e se si possa riattivare. Questa collaborazione, iniziata tre anni fa, sta portando risultati inattesi di grande interesse e l’ERC ha riconosciuto il suo grande potenziale.
Qual è la funzione del timo nell'organismo umano, dove si trova e perché ha un ruolo fondamentale in età giovane?
Il timo è una ghiandola intratoracica che trova nel mediastino, lo spazio tra i due polmoni Ha un ruolo centrale nel bambino per un corretto sviluppo del sistema immunitario, in particolare dei linfociti T che si chiamano cosi’ proprio perché maturano nel timo. Quando qualcosa non funziona in questo processo, si possono sviluppare patologie a base autoimmune come la miastenia gravis. Ma anche nell’adulto il timo mantiene una qualche funzione: se si guarda infatti ai pazienti che hanno tolto il timo chirurgicamente, questi hanno un aumentato rischio di sviluppare in seguito tumori, a prova del fatto che il timo mantiene un ruolo di sorveglianza immunitaria nel tempo
Quali sono gli obiettivi e le prospettive del progetto che portate avanti con la dr.ssa Paola Bonfanti? Che risultati sperate di ottenere e perché possono essere importanti nella ricerca sui tumori?
Gli obiettivi dello studio sono di quantificare l’attività timica residua nell’adulto, studiarne i meccanismi e valutarne la componente staminale. Le ricadute in termini di prospettive sono ad alto potenziale. Tali risposte avranno una ricaduta importante nella comprensione dei meccanismi di invecchiamento del sistema immunitario. In campo oncologico, il timo potrebbe mediare la risposta immunitaria in caso di presenza di cellule tumorali e giocare un ruolo nel caso di impiego di farmaci immunoterapici. La componente staminale poi apre alla possibilità di impiego in medicina rigenerativa in un prossimo futuro.