"Un pianeta, Nuovi mondi". Presentata la VII edizione di Biennale Democrazia
La manifestazione si terrà dal 24 al 28 marzo 2021. Tra le sedi anche il Complesso Aldo Moro dell'Università di Torino
Un mondo connesso, ma frammentato, percorso da processi che rendono difficile trovare risposte comuni ai problemi globali. È questa la constatazione che sta all’origine della settima edizione di Biennale Democrazia, che si terrà dal 24 al 28 marzo 2021 ed è stata annunciata martedì 15 settembre nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale.
“Un pianeta, molti mondi” sarà il titolo della manifestazione e rifletterà sulla connessione fra i problemi globali e le piccole realtà sociali che caratterizza il nostro pianeta, a partire dalle fratture presenti nelle società umane. Gli ospiti ragioneranno sui conflitti che esistono nella società e che pongono gli uomini gli uni contro gli altri, il centro opposto alle periferie, le città alle campagne, le élite ai popoli, la scienza all'opinione, le istituzioni alla società civile.
“Il tema l’avevamo immaginato ben prima del caso Coronavirus. Quello che è accaduto ci dimostra ancora una volta che viviamo in un unico pianeta per la diffusione di fattori che incidono sulla nostra vita, ma d’altra parte la vita dei popoli sulla terra è organizzata per frazioni. Oggi ci si rende conto che ogni società però ha responsabilità per la vita intera del globo”, ha spiegato il Presidente della Biennale, Gustavo Zagrebelsky.
Il tema della manifestazione sarà declinato in quattro percorsi per offrire una riflessione ampia e una pluralità di punti di vista su questo tema complesso: il primo è “Pianeta-Mondo”, in cui si discuterà il rapporto dell’uomo con l’ecosistema. I movimenti ambientalisti come Fridays For Future stanno mostrando l’urgenza di ritornare a discutere i problemi globali, dalla crisi climatica, al rischio di conflitti nucleari o con armi biologiche. Il secondo è “Mondi contro”, in cui si rifletterà sulle fratture intorno alle quali si delineano nuovi blocchi geopolitici contrapposti e nuovi conflitti interni alle società colpite dalla crisi e dalla pandemia. Nel terzo, “La politica e le altre sfere”, si indagherà il rapporto tra la politica e gli altri ambiti della vita sociale, dalla scienza ai media, al mondo della cultura. Infine con “Nuovi Mondi”, ci si concentrerà sul bisogno di guardare al futuro per dare una nuova forma alla realtà, percorrendo i sentieri della letteratura, dell’arte e dell’incontro con mondi sconosciuti.
Gli organizzatori si impegneranno a fare il possibile perché Biennale Democrazia si possa tenere attraverso eventi dal vivo e che si confermi come luogo fisico di incontro e di dibattito culturale, ma faranno tesoro di quanto appreso in questi mesi sull'uso delle risorse digitali, offrendo dirette streaming a tutti i cittadini. A partire da questa edizione l'Università di Torino metterà a disposizione alcuni spazi del nuovo Complesso Aldo Moro e l'Aula Magna della Cavallerizza Reale.
“Vogliamo esserci in forma sempre più massiccia – ha ribadito il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna –, a molti eventi parteciperanno i nostri docenti e ricercatori. Sarà una partecipazione attiva, non solo sui contenuti, ma anche per sostenere gli ideali di questa Biennale, spiegare cioè a tutti l’importanza della democrazia, che è nelle corde dell’Università, a partire dal dialogo e dal confronto con tutte le anime della società”.