Un ettaro di Amazzonia preservato dalla deforestazione, la missione di UniTo in Ecuador
L'attività di ricerca del Prof. Renato Grimaldi a Quito, ospite della fondazione Otonga di Padre Giovanni Onore
La salvaguardia della foresta passa attraverso l'educazione dei giovani indigeni. Ne è convinto il Prof. Renato Grimaldi, già Direttore del Dipartimento di filosofia e scienze dell’educazione dell’Università di Torino. E ne era convinto anche il 30 luglio scorso quando è partito alla volta di Quito, Ecuador. Ad attenderlo, nel suo centro studi a 3mila metri d’altitudine, c’era Padre Giovanni Onore. Il missionario marianista, astigiano di 78 anni, laureato in Scienze Agrarie all’Università di Torino e docente presso la Pontificia Università di Quito, dal 1997 è Presidente della Fondazione Otonga. L’obiettivo della fondazione, riconosciuta dal governo dell’Ecuador, è salvaguardare dalla deforestazione l'Amazzonia, acquisendo e di fatto gestendo le porzioni di territorio sulle pendici occidentali della catena andina.
La Fondazione Otonga permette a numerosi botanici e zoologi, provenienti da tutto il mondo, di studiare un territorio ricchissimo per la sua biodiversità, costantemente minacciato dal disboscamento. Grazie anche all’attività del Prof. Grimaldi, visiting researcher dal 30 luglio al 20 agosto 2018 presso la Fondazione, è stata possibile l’acquisizione di un ettaro di foresta ecuadoriana, oggi annessa ai territori della Riserva Otonga. Durante la missione, Grimaldi ha svolto ricerche sulla sostenibilità ambientale, legata in particolare al mondo dell’educazione. La maggior parte delle attività si sono svolte nella scuola primaria “Martinez Mera”, a Union de Toachi, dove mediante l’utilizzo di mini robot Bee Bot (in foto) il docente di UniTo ha introdotto la robotica educativa agli studenti, coinvolgendo le insegnanti in un progetto che viene seguito a distanza. Il Prof. Grimaldi ha poi contribuito a fornire un asino ("La bicicletta della foresta") e il corredo scolastico a 35 alunni della scuola, con l’obiettivo di sviluppare l’educazione dei giovani e insegnare loro il rispetto della foresta, fornendo al tempo stesso strumenti di competenze per il loro futuro.
"È stata un'esperienza molto positiva - le parole di Renato Grimaldi -. Quei ragazzi mi hanno insegnato tanto, ma ho anche capito che è necessaria una loro educazione alle tematiche della sostenibilità ambientale. Come mi ha detto Padre Onore, i bimbi che oggi giocano con i nostri mini robot sono quelli che tra qualche anno, con un macete in mano, inizieranno a disboscare la foresta per guadagnarsi da vivere. Bisogna sensibilizzare i giovani sull'importanza di salvaguardare il Pianeta, come del resto sta facendo Greta Tumberg e il movimento del Friday For Future". Grimaldi ha già in programma, il prossimo luglio, un secondo viaggio in Ecuador. Con lo stesso obiettivo: preservare un altro pezzo di foresta e, soprattutto, contribuire all'educazione dei giovani indigeni.