Un Atlante del cibo per Torino
Il progetto raccoglie informazioni e dati su consumi e abitudini culinarie dei cittadini e sui sistemi di produzione del settore agrolimentare di Torino e provincia.
A lungo associato solamente a questioni rurali, oggi il tema del cibo è entrato a far parte del dibattito sulla sostenibilità delle politiche territoriali, urbane e di salute pubblica. In quest'ottica si inserisce la creazione dell'Atlante del Cibo di Torino Metropolitana, un progetto di ricerca interateneo, promosso da Università e Politecnico di Torino e dall'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, che rappresenta un approccio interdisciplinare ad oggi unico nel suo genere perché raccoglie un vasto repertorio di dati, rappresentazioni, infografiche, video, testi, ricerche e articoli. Si tratta quindi di uno strumento di narrazione, di analisi e di monitoraggio, che attraverso processi di mappatura, consente la connessione d'informazioni esistenti, con la possibilità di effettuare approfondimenti tematici, geografici e culturali, per riflettere sul sistema territoriale del cibo.
L'obiettivo della ricerca è duplice: da un lato monitorare le dinamiche sociali, economiche e culturali connesse al sistema alimentare torinese e proporre una visione di crescita che dia maggior valore alle potenzialità del territorio, dall'altra accrescere la consapevolezza tra la cittadinanza e i decision-makers, creando nuove occasioni di dialogo, confronto e condivisione degli obiettivi per un benessere diffuso.
Secondo il Primo Rapporto sullo stato del sistema del cibo di Torino, redatto dai ricercatori dell’Università di Torino Giacomo Pettinati, Nadia Tecco e Alessia Toldo, nell’area metropolitana di Torino (considerando una popolazione di circa 1,5 milioni di abitanti) vengono consumati quotidianamente circa 1.600 tonnellate di cibo all’anno, delle quali 600 di prodotti ortofrutticoli, 400 di cereali e derivati, 300 di prodotti lattieri caseari, 200 di carne e 65 di pesce.
“Abbiamo raccolto tutta una serie di dati – spiega la ricercatrice Alessia Toldo – che ci fanno vedere quanto in realtà il Sistema piemontese, ma soprattutto il Sistema della Città Metropolitana sia altamente ricco e diversificato sia dal punto di vista della produzione. Pensiamo all’ambito della produzione cerealicola con 13.500 imprese addette al settore, a cui si aggiungono oltre 2.000 imprese per quanto riguarda la produzione di frutta, 2.000 imprese coinvolte nella produzione orticola e 1.000 imprese coinvolte nel settore vinicolo”.
“A tutto ciò – continua – si aggiunge una forte ricchezza dal punto di vista della distribuzione. Accanto a quella organizzata con supermercati, ipermercati e mini market, c’è stata una forte crescita di quelle che sono le reti alternative alimentari. Quindi una forte presenza di mercati (42 mercati cittadini), la crescita di farmer market e anche una significativa crescita del fenomeno dei gruppi di acquisto solidale”.