Un'aula con aria pura al 100% per il Dipartimento di Fisica
Una cleanroom e un acceleratore di particelle acquisiti nel contesto del progetto "Open Access Lab", saranno disponibili all'uso da parte di ricercatori di altri Dipartimenti ma anche da aziende del territorio e laboratori di ricerca privati.
Il Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino ospita da oggi due nuovi laboratori: un acceleratore lineare di elettroni e una "cleanroom", acquisiti con i contributi della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucelare.
I due laboratori nascono nel contesto del progetto "Open Access Labs" e saranno quindi disponibili all'uso da parte di ricercatori di altri Dipartimenti dell'Università di Torino ma anche da soggetti terzi interessati (aziende del territorio, laboratori di ricerca private, ecc.).
Seppur su dimensioni molto più piccole rispetto agli acceleratori presenti nei grandi laboratori internazionali, l'acceleratore lineare di particelle acquisito dall'Università di Torino, un ELEKTA Precise da 18 MV, rappresenta una nuova infrastruttura che permetterà in futuro di svolgere importanti ricerche in campo biomedico, sensoristico e industriale. "Il Laboratorio Acceleratore Lineare – ha dichiarato il prof. Marco Costa responsabile del laboratorio - rappresenta un'importante e strategica infrastruttura, unica nel panorama dei Dipartimenti di Fisica italiani. Questo risultato, non banale, è stato il frutto di un'azione di molti mesi coordinata su più fronti che ha visto coinvolti i comparti radioprotezionistici, tecnici e amministrativi dell'Università e del INFN nonché i molti ricercatori fisici che hanno strutturato e dimensionato i primi progetti di ricerca che ora potranno finalmente incominciare".
La nuova "cleanroom" invece rappresenta un’infrastruttura essenziale per fare ricerca nei campi delle micro- e nano-tecnologie, così come dei materiali e dispositivi avanzati. Consiste di un ambiente di circa 40 mq, all’interno del quale vengono mantenute condizioni ambientali di pulizia (riduzione del particolato atmosferico), temperatura ed umidità tali da consentire la possibilità di processare e caratterizzare materiali e disposivi in modo altamente controllato. In particolare, la classe di pulizia della cleanroom è quantificata a 10.000, secondo una classificazione che riporta il numero massimo di micro-particelle di dimensioni superiori a 0.5 µm (ovvero mezzo milionesimo di metro) disperse in un volume d’aria di riferimento (pari ad un cubo di circa 30 cm di lato). All’interno di questa “camera pulita” i ricercatori del Dipartimento di Fisica hanno già avuto modo di installare diversi apparati al processamento termico dei materiali, così come alla loro caratterizzazione elettrica ed alla loro micro-fabbicazione con fasci laser impulsati. Altri strumenti verranno installati nei prossimi mesi, che consentiranno di implementare processi di modificazione e studio dei materiali e dispositivi in ambiente altamente controllato.
“Crediamo che questa nuova cleanroom – ha spiegato il dott. Paolo Olivero, responsabile della facility – rappresenti un laboratorio di grande strategicità non solo per il Dipartimento di Fisica, ma anche per il centro inter-dipartimentale ‘Interfacce e Superfici Nanostrutturate’ (NIS) dell’Università di Torino, cui il Dipartimento afferisce, ed un’utile piattaforma da condividere con i colleghi ricercatori della sezione torinese dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che insieme alla Compagnia di San Paolo ed al Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca (MIUR) hanno contribuito a co-finanziarne l’acquisizione”.