Torino e il Piemonte ripartono dall'Industria 4.0
Università e Politecnico al primo posto nella graduatoria nazionale del MISE per l'assegnazione dei fondi per il Competence Center
Ieri, giovedì 25 maggio, il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso nota la classifica dei Competence Center ammessi al finanziamento previsto dal bando chiuso un mese fa: la proposta della cordata piemontese centrata sull’Advanced Manifacturing nei settori automotive e aerospazio, composta da Politecnico di Torino e Università di Torino unitamente a 24 aziende private che hanno aderito con una manifestazione di interesse, ha ottenuto il primo posto, seguita da Politecnico di Milano, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Padova, Federico II di Napoli, CNR e La Sapienza di Roma.
Ma questa non è l’unica buona notizia. Il Mise ha infatti comunicato che allo stanziamento iniziale di 40 milioni di euro ha aggiunto altri 33 milioni – di cui 13 destinati ai progetti del Sud Italia.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato” dichiara il Rettore dell’Università di Torno, prof. Gianmaria Ajani “che pone gli Atenei torinesi come motore dell’innovazione del tessuto industriale italiano. L’azione congiunta di Università e Politecnico offre un panorama di competenze che ci colloca ai vertici nazionali. Il progetto spazia infatti in tutti gli aspetti utili per le imprese del futuro, scienza e tecnologia dei materiali, l’ingegneria, l’informatica e l’energia, ma anche la sociologia, l’economia e le scienze umane. Per l’Industria 4.0 non sono necessari solo macchine e robot, ma occorre soprattutto far crescere una nuova cultura del lavoro, individuare nuovi modelli organizzativi e nuove opportunità di business per le aziende. Su questi temi, l’Università di Torino è pronta”.
Il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha aggiunto: "Si tratta di un ottimo risultato per il sistema universitario e socio-economico del nostro territorio. Da qui il nostro sistema manifatturiero può ripartire mirando ad essere sempre più competitivo grazie alla sinergia tra università, centri di ricerca, sistema delle aziende e piccole medie imprese. Torino si fonda sul manifatturiero e dalla manifattura avanzata potrà ripartire"
Nelle prossime settimane ogni singolo parternariato dovrà affrontare la negoziazione con il Ministero per la stesura definitiva dei progetti dettagliando impegni economici, obiettivi e tempi di realizzazione per consentire l’emanazione del decreto di concessione.
Hanno aderito al progetto piemontese: 4D Engineering S.r.l., Agilent Technologies S.p.A., aizoOn Consulting S.r.l., Altran Italia S.p.A., Cemas Elettra S.r.l., Consoft Sistemi S.p.A., Eni S.p.A., FCA Italy S.p.A., Fev Italia S.r.l., GE Avio S.r.l., GM Global Propulsion Systems-Torino S.r.l., Illogic S.r.l., Iren S.p.A., ItaldesignGiugiaro S.p.A., Leonardo S.p.A., Merlo S.p.A., Prima Industria S.p.A., Reply S.p.A., Siemens S.p.A., SKF Industrie S.p.A, SPA Michelin Italiana, STMicroelectronics, Thales Alenia Space Italia S.p.A., TIM S.p.A.
Il Centro di Competenza metterà a disposizione delle aziende “linee pilota” innovative per diverse tecnologie manifatturiere e costituirà un punto di riferimento in tutti gli ambiti ad esse collegati (p.es. Big Data, Internet of Things, robotica, fotonica, cybersecurity, nuovi materiali, efficientamento energetico dei processi), inclusa l’organizzazione del lavoro e della produzione.
Una delle novità su cui questa nuova infrastruttura votata all’innovazione di prodotto verrà misurata, è legata alla vocazione a svolgere attività di sviluppo che, partendo dai risultati della ricerca di base svolta nelle Università, siano rivolte alla produzione ed alla certificazione della stessa. In maniera sinergica rispetto alla più ampia iniziativa europea della Knowledge and Innovation Community sull’Advanced Manufacturing, il Centro di Competenza si prefigge fin d’ora lo scopo di portare lo sviluppo di nuovi prodotti ad un livello di maturazione tecnologica prossimo al mercato, rendendo più rapida per le imprese la transizione verso i nuovi paradigmi produttivi.
Guarda l'intervista al Prof. Baricco