Verso una Torino città del cibo
Martedì 26 giugno nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale è stato presentato il Secondo Rapporto dell’Atlante del Cibo di Torino Metropolitana
La presentazione dei risultati del Secondo Rapporto dell'Atlante del Cibo di Torino Metropolitana è stata l'occasione per scattare un'istantanea delle attuali politiche alimentari piemontesi. Tra le questioni affrontate nel corso dell'evento, sono stati messi in luce: i servizi di supporto alle persone in condizioni di marginalità socio-economica, il contrasto allo spreco alimentare e lo studio del sistema del cibo nell’area compresa tra Chieri e Carmagnola.
In particolare, l’indagine di contrasto alla povertà e allo spreco alimentare, cofinanziata dalla Compagnia di San Paolo e curata dalle ricercatrici Alessia Toldo, Anna Paola Quaglia e Costanza Guazzo dell'Università di Torino, ha evidenziato come l’area torinese presenti una geografia ampia e variegata di pratiche che rispondono a questi bisogni sociali: sul territorio sono presenti 18 mense benefiche, 105 parrocchie - di cui 70 impegnate nell’assistenza alimentare - e più di 50 progettualità disseminate tra la città e l’area metropolitana. Uniti per la solidarietà e contro gli sprechi, i servizi assistenziali più strutturati offrono in un anno 1.500 pasti, 37.000 colazioni, per un totale di 270 tonnellate di cibo.
Un’altra analisi, effettuata sul sistema del cibo del chierese e del carmagnolese, e curata dai ricercatori Giacomo Pettenati e Ilaria Vittone, mostra come gli oltre 160.000 abitanti dei 47 comuni presi in considerazione consumino quasi 300 tonnellate di alimenti al giorno. In un territorio che presenta una vasta produzione alimentare di eccellenza, solo una piccola parte del cibo consumato è prodotta localmente: è quindi necessario pensare alla gestione sostenibile della filiera come una sfida sempre più necessaria. All’appuntamento non sono mancati i principali attori del territorio, tra cui la Regione Piemonte, la Città di Torino, il Comune di Chieri, la Camera di Commercio e la Compagnia di San Paolo, per disegnare insieme il futuro delle questioni affrontate.