Un progetto del DiSAFA contro il calabrone “killer”
STOPVESPA è il progetto europeo per fermare il calabrone che minaccia la biodiversità e la produzione di miele tra Liguria e Piemonte
Si chiama Vespa velutina ed è lo spauracchio dei produttori di miele. Uno spauracchio che il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DiSAFA) vuole contrastare attraverso il progetto europeo STOPVESPA, guidato dal prof. Marco Porporato.
La Vespa velutina attacca le api e altri insetti impollinatori per nutrire le sue larve, minacciando intere colonie di api e, di conseguenza, la produzione di miele. Inoltre, la predazione di altri insetti compromette i processi d'impollinazione, sconvolgendo gli ecosistemi naturali.
Originaria dell’Asia, introdotta nel 2004 in Francia e comparsa in Liguria dal 2013, la Vespa velutina è una specie che gli esperti chiamano “introdotta” o “aliena”, proprio perché immessa in un ambiente naturale diverso da quello originario: si tratta di una pratica che può creare serie minacce per la biodiversità.
Il progetto del DiSAFA è una task force a cui collaborano anche il Politecnico di Torino, l'Abbazia ligure dei Padri Benedettini Santa Maria di Finalpia e l'Associazione Apicoltori Aspromiele Piemonte, che mettono a disposizione le proprie competenze per fermare l'avanzata del calabrone in Italia.
Le azioni previste da STOPVESPA consentiranno di raccogliere informazioni sulla presenza e gli impatti della specie, definire linee guida d'intervento per la distruzione dei nidi coloniali, sviluppare nuove tecniche di monitoraggio, allestire un sistema di allerta e risposta rapida, produrre materiali divulgativi, come il sito vespavelutina.eu
L’Unione Europea ha recentemente approvato il Regolamento UE 1143/2014 per prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive: si stima infatti che il danno economico causato in Europa dalle specie introdotte superi i 12 miliardi di euro ogni anno.