Spazio alla scuola
UniTo insieme alla Fondazione Agnelli e a BIMGroup del Politecnico di Milano ha progettato una piattaforma gratuita per rientrare a scuola a settembre in sicurezza
Un concreto supporto ai dirigenti scolastici e ai loro collaboratori per aiutarli a preparare la ripresa delle attività didattiche in presenza all’inizio del nuovo anno scolastico, offrendo loro strumenti pratici per verificare la capienza delle aule e degli altri spazi scolastici e per programmare i flussi e lo scaglionamento delle classi all’ingresso e all’uscita, nel rispetto delle misure di distanziamento.
Alla presentazione hanno partecipato Andrea Gavosto e Martino Bernardi, rispettivamente direttore e ricercatore della Fondazione Agnelli, insieme a Giuseppe Martino Di Giuda, vice rettore dell’Università di Torino e responsabile scientifico del BIMGroup del Politecnico di Milano.
Dopo la lunga sospensione a causa dell’emergenza Covid-19, Spazio alla Scuola affronta due questioni organizzative oggi al centro dell’attenzione e preoccupazioni dei dirigenti scolastici e del personale della scuola, ma anche delle famiglie e dei ragazzi. In vista della riapertura la piattaforma:
- aiuta a configurare le aule e gli spazi didattici dentro ogni edificio scolastico sulla base delle dimensioni del locale e degli arredi (cattedre e banchi), alla luce dei parametri di distanziamento interpersonale, indicati dalle Linee Guida del Ministero e dal Comitato Tecnico Scientifico. Compilando in modo semplice una serie di campi con i dati richiesti si otterranno la capienza massima dello spazio didattico e una sua configurazione adeguata;
- attraverso lo stesso meccanismo di imputazione dei dati, aiuta a definire e simulare i flussi degli studenti per entrare e uscire da scuola, calcolando i tempi, in base al numero degli accessi, delle scale, dei piani dell’edificio. Aiuta quindi a programmare scaglionamenti in ingresso e uscita degli studenti e delle classi, sempre nell’ottica di garantire la sicurezza ed evitare assembramenti.
In Italia esistono circa 40mila edifici scolastici di epoche diverse, stili diversi, dimensioni diverse. Ogni scuola ha la sua unicità e i suoi problemi, che soltanto chi vi lavora può conoscere a fondo. Anche per questo, toccherà in ultima analisi ai dirigenti scolastici con i loro collaboratori trovare le soluzioni giuste per il proprio istituto e, in modo specifico, per ogni edificio del proprio istituto. Non vanno, però, lasciati soli.
Una piattaforma come Spazio alla Scuola non può certo pretendere di restituire tutta questa complessità. Ma può essere una risorsa per affrontarla, che abbiamo voluto mettere a disposizione di ogni scuola italiana e andrà ad affiancarsi e potenzialmente a integrarsi alle risorse che Ministero dell’Istruzione, Uffici Scolastici Regionali ed enti locali stanno apprestando. Si affiancherà anche agli strumenti che i dirigenti scolastici più avvertiti hanno cominciato a predisporre di propria iniziativa.
La piattaforma permette di simulare, testare e confrontare fra loro anche soluzioni inedite e meno ovvie. Rispondendo, ad esempio, a quesiti come “Che cosa guadagno in termini di capienza, se impiego come spazi didattici altri locali o aree della scuola, oltre alle aule ordinarie?” oppure “Quale vantaggio ho in termini di tempo e fluidità dei flussi di entrata a scuola, se utilizzo un nuovo ingresso, che magari la scuola ha già, ma non viene normalmente usato?”
Spiega Andrea Gavosto: “Sarebbe un’imprudenza affermare che il rischio di contagio è scomparso. Sappiamo che per il momento non sono ancora esclusi i rischi che la scuola sia un focolaio di diffusione del virus, ma siamo altrettanto consapevoli che per la scuola italiana un nuovo lockdown totale sarebbe catastrofico, causando ai ragazzi ulteriori e ancora più gravi perdite di apprendimenti. Anche per queste ragioni, con Spazio alla Scuola abbiamo voluto costruire uno strumento flessibile, che possa aiutare a gestire diversi scenari possibili e nel caso anche ad affrontare, sempre in sicurezza, evoluzioni della situazione epidemica che richiedano un distanziamento maggiore sia negli spazi didattici sia nei flussi di movimento degli studenti”.
“Spazio alla Scuola – aggiunge Giuseppe Martino Di Giuda - è uno strumento di supporto decisionale per i dirigenti scolastici e permette di affrontare il rischio organizzativo con puntualità. Prima dello strumento, abbiamo immaginato un metodo di valutazione degli spazi a disposizione per affrontare un nuovo modello organizzativo che tenesse conto in progress dei vincoli sull’uso degli ambienti. Abbiamo utilizzato strumenti informativi per simulare (crowd simulation) il comportamento dei bambini detreminando, ad esempio, i tempi di ingresso, uscita e di percorrenza. Presto ci sarà un upgrading sul tema rilevante dei ricambi d’aria in edifici per circa il 90% senza sistemi meccanici di aerazione, definendo indici relativi al tempo di apertura delle finestre per un corretto ricambio”.