Securing the Belt and Road Initiative: SCM sbarca a Singapore
Il programma di cooperazione delle Università di Torino e Shanghai nella città-stato asiatica per discutere di sicurezza lungo la “Nuova via della seta”
Accademici ed esperti di sicurezza provenienti da tutto il mondo sono giunti a Singapore a fine ottobre per discutere le minacce alla sicurezza e la gestione del rischio lungo la cosiddetta “Nuova via della seta cinese”, l’iniziativa economica cinese conosciuta anche come Belt & Road.
L’evento è stato organizzato dal programma congiunto Security and Crisis Management (SCM) tra l’Università di Torino e l’Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai (SASS), in collaborazione con S. Rajaratnam Scuola di Studi Internazionali (RSIS) di Singapore.
Ha aperto i lavori la direttrice dello Interregional Crime Research Institute delle Nazioni Unite (UNICRI) Cindy Smith illustrando il mandato delle Nazioni Unite nel contribuire alle politiche di miglioramento nella prevenzione della criminalità, mentre Alessandro Arduino, co-direttore di SCM, e Li Mingjiang di RSIS hanno illustrato come il successo dell'iniziativa Belt & Road sia subordinato al potenziamento dei sistemi legislativi e di regolamentazione nazionali ed internazionali legato ai massicci investimenti economici cinesi.
Esperti provenienti dalla Cina, Pakistan, Italia, Singapore, Uzbekistan, Vietnam, Indonesia, Regno Unito, Spagna e Repubblica Ceca hanno sottolineato il ruolo degli investimenti esteri cinesi, della sicurezza privata e delle responsabilità sociali d'impresa per supportare i governi e le popolazioni che ricevono gli investimenti cinesi.
Concluso il ciclo di conferenze sul tema partito da Torino e proseguito a Shanghai e a Singapore, gli impegni a medio termine del programma SCM includono la creazione di una piattaforma per il dialogo, la cooperazione e il coordinamento delle iniziative atte a garantire la sicurezza degli investimenti lungo la nuova via della seta.