Quando i lemuri cantano fuori dal coro
Ricercatori dell’Università di Torino spiegano il canto antifonale della specie Indri Indri del Madascar
Il segreto per farsi notare quando si è piccoli all’interno di un branco? Il canto antifonale. Questo è l’espediente adottato dai giovani Indri (Indri Indri) del Madagascar, la specie di lemure più grande e l’unica che canta.
Marco Gamba e Giovanna Bonadonna, ricercatori del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, sono co-autori della ricerca pubblicata recentemente sulla rivista Frontiers in Neuroscience: insieme ad alcuni colleghi da Italia, Germania e Madagascar hanno registrato 496 canti di Indri analizzandone tempo, ritmo e tono.
Nei branchi, il canto sincronizzato produce suoni più forti e questo può aiutare il gruppo a difendere il territorio dai gruppi rivali, diventando una sorta di avvertimento per gli avversari. Tra gli Indri del Madagascar, la femmina mamma dei piccoli inizia il canto, sul quale si inserisce il maschio dominante e tutti i giovani maschi sopra i due anni: questi, tuttavia, tendono ad alternarsi rispetto al dominante e alla femmina, in modo da sovrapporsi il meno possibile al loro canto.
Secondo la ricerca, il canto antifonale dei giovani Indri li aiuterebbe a farsi notare maggiormente, enfatizzando il loro apporto individuale al coro e attirando così l’attenzione di potenziali partner sessuali.
La ricerca è parte di uno studio a lungo termine sul comportamento degli Indri nei dintorni del parco nazionale Andasibe-Mantadia e della Maromizaha Forest, nell’est del Madagascar. Tra i lemuri, gli Indri sono gli unici a cantare e per questo possono dare un apporto importante allo studio dell’evoluzione della comunicazione vocale tra animali.
L’Indri, come la quasi totalità delle specie di lemuri, è a rischio di estinzione: per questo, sostiene MarcoGamba“essere sul luogo è importante perché significa coinvolgere gli abitanti, facendo andare a braccetto la conservazione con lo sviluppo sostenibile e con l’aumento di reddito per le popolazioni che insistono sulle foreste. Così possiamo mostrare ai locali che la natura che li circonda si può valorizzare anche in senso economico, che ha un senso conservarla. Inoltre possiamo formare giovani guide e ricercatori, che hanno la possibilità di valorizzare quelle risorse molto più a lungo di noi.”
Ascolta il canto dei giovani Indri del Madagascar!