Mattarella premia il Prof. Alberto Bardelli di UniTo per le nuove scoperte sul tumore al colon
Il docente del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare a Candiolo ha ricevuto nel Palazzo del Quirinale il premio Venosta.
In occasione dell’annuale cerimonia dedicata a Fondazione AIRC, che apre "I Giorni della Ricerca", iniziativa che da 25 anni espone all’opinione pubblica i progressi ottenuti nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura del cancro e coinvolge i cittadini alla donazione per sostenere nuovi programmi scientifici pluriennali, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato al professor Alberto Bardelli il premio FIRC (Fondazione Italiana Ricerca sul Cancro) “Guido Venosta", “per lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche e nuovi approcci al trattamento del tumore al colon attraverso una sinergia tra ricerca pre-clinica e terapia”.
Alberto Bardelli, docente del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e Direttore del Laboratorio di Oncologia Molecolare all’IRCCS Candiolo, si dedica da anni alla ricerca sul cancro, concentrandosi sui cambiamenti del genoma tumorale che provoca il cancro al colon-retto, e sulle loro implicazioni per la diagnosi e la cura della malattia.
Il professore ha vinto il premio insieme al collega Salvatore Siena, Direttore del Niguarda Cancer Center e Professore Ordinario di Oncologia Medica, presso l’Università degli Studi di Milano.
Nel suo intervento alla cerimonia, a cui ha preso parte anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha sottolineato come i ricercatori italiani, motivo di orgoglio per l'Italia, stiano facendo valere le loro qualità. "Per la ricerca scontiamo ritardi - ha continuato il Presidente - e le carenze favoriscono il trasferimento all’estero di tanti giovani di talento. Ma disponiamo di forze, di intelligenze, di risorse umane. Nel campo della ricerca oncologica, in particolare, l’Italia rappresenta un’eccellenza mondiale ed è avanguardia in Europa. Dobbiamo investire ancor di più in ricerca per rafforzare e ampliare le strutture di alto valore, che hanno già mostrato le capacità dei nostri scienziati e la eccellente levatura di tanti giovani".
“L’anno in corso ha inciso anche sul regolare svolgimento dell’attività di ricerca. Molti dei 5.000 medici e ricercatori sostenuti da AIRC sono stati impegnati sul fronte del Covid19 – ha ricordato invece Pier Giuseppe Torrani Presidente Fondazione AIRC e FIRC – Alcuni hanno visto rallentare il lavoro di ricerca e gli studi clinici per la sperimentazione di nuove terapie contro il cancro, altri hanno messo in pausa i loro progetti per dedicarsi ai pazienti colpiti da Covid-19. Ora, mentre si fronteggia una ripresa allarmante della pandemia, non possiamo però dimenticare che, con oltre 1.000 nuove diagnosi al giorno, il cancro resta una emergenza per il nostro Paese. Per tutte queste ragioni dobbiamo moltiplicare i nostri sforzi. Per questo AIRC non si è mai fermata e tutta la struttura si è impegnata con dedizione a garantire la continuità delle attività operando con il lavoro a distanza”.