All'Università performance artistiche tra arte scienza e fantascienza
"The Institute of Things to Come" una serata di arte, screening e lectures
Il 23 novembre scorso, nei locali del Dipartimento di Chimica dell'Ateneo, i cittadini sono stati coinvolti in un esperimento scientifico dagli esiti incerti. Condotti in "luoghi"che rispondono a sistemi alternativi di realtà, abitati da comunità immaginarie che negoziano di volta in volta le regole del loro vivere individuale e comunitario, le persone che hanno partecipato alla serata hanno compiuto un "salto in un altro mondo" per esplorare la scienza attraverso l’arte e l’immaginazione.
L'artista Edmund Cook, che ha inaugurato la serata, ha mostrato il funzionamento di una macchina proveniente da una dimensione parallela. Federico Campagna, filosofo, ha raccontato al pubblico il suo ultimo lavoro, "Technic and Magic. The reconstruction of reality", in cui ha esplorato come il sistema magico può aiutarci a riformulare i postulati alla base della realtà odierna. Nel suo film, l’artista Lola Gonzalez ha descritto l’esistenza di una comunità di giovani che, ritiratasi in luogo remoto, conduce rituali ed esperimenti di gruppo. Giulio Squillacciotti, artista, ha messo in scena un audio-tour di un museo immaginario mentre Vincent Ceraudo ha guidato il pubblico in un'esperienza extrasensoriale di una città molto famosa. Agnieszka Polska ha raccontato in un film l’esistenza di un aldilà nel quale artisti di diverse generazioni finalmente s’incontrano per discutere del sublime.
Questo il programma di In another world with which our own has made a chance encounter, serata conclusiva dell'Institute of Things to Come, il progetto itinerante che focalizza la sua attenzione ogni anno su una nuova tematica, invitando un gruppo di artisti contemporanei a presentare opere che dialogano con altre discipline. Iniziato nel 2017 in partnership con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e sostenuto nell’ambito del bando “ORA! Linguaggi contemporanei, produzioni innovative” della Compagnia di San Paolo, il programma ha previsto l’organizzazione di quattro mostre personali (Bedwyr Williams, Kapwani Kiwanga, Alex Cecchetti e Herve & Maillet) e quattro laboratori (frequentati da 48 studenti internazionali) e realizzati in collaborazione tra gli artisti e vari tutor (l’artista Tai Shani, la scrittrice Mirene Arsanios, la performer Lina Lapelyte e il biologo Daniele Tibi).