Parte da Agroinnova il piano per i pomodori cinesi 'sicuri'
Con lo spin-off AgriNewTech partecipa al progetto quadriennale Euclid, finanziato con 3,5 milioni di euro
Parte dal centro Agroinnova il piano per liberare dalle contaminazioni i pomodori prodotti in Cina, oggi tra gli ortaggi meno 'sicuri' per l'utilizzo spesso improprio di fitofarmaci.
Agroinnova partecipa, con lo spin-off AgriNewTech, al progetto quadriennale Euclid, finanziato con 3,5 milioni di euro, che sviluppa strategie di produzione 'sostenibile' per l'agricoltura, non solo per il pomodoro, ma anche per l’uva e gli ortaggi da foglia.
Come spiega la prof.ssa Maria Lodovica Gullino, direttore di Agroinnova, la collaborazione tra Cina ed Unione Europea è più che mai fondamentale, vista l'enorme quantità di frutta e verdura, fresca e trasformata, commercializzata in tutto il mondo. In Euclid viene evidenziata la necessità di nuovi strumenti a difesa delle colture e di razionalizzare l'utilizzo dei metodi di lotta fitopatologica, per poi sviluppare innovati agrofarmaci ed agenti di difesa biologica in grado di contrastare le principali patologie delle colture".
Negli ultimi 20 anni le importazioni di pomodori dalla Cina sono aumentate in maniera esponenziale, passando dalle 400 tonnellate del 1989 alle 70 mila del 2012.
"La Cina - osserva la prof.ssa Gullino - è un Paese ancora fortemente agricolo, il settore rappresenta il 9% del Pil, e, dato il ruolo espansivo del Paese nel mercato globale, la produttività agricola cinese richiede una considerevole attenzione".
“L'inizio della collaborazione tra Agroinnova e le istituzioni cinesi risale al 2000 - ricorda il prof. Angelo Garibaldi, presidente di Agroinnova - "Sono già stati portati a termine oltre 20 progetti, nel campo del trasferimento tecnologico, della ricerca applicata e della formazione, con finanziamenti nazionali ed internazionali".
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