Parole e musica per la seconda Maratona di letture nel giorno della Festa della Repubblica
Nel cortile del Rettorato si sono alternati docenti, artisti e personalità torinesi con testi letterari scelti per accompagnare una riflessione sull'Art.9 della Costituzione. Intermezzi a cura del Coro del Conservatorio
“La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Attorno al testo dell'Articolo 9 della Costituzione si sono incentrati i brani scelti per la Maratona di letture per la Festa della Repubblica ,organizzata per la seconda volta dall’Università degli Studi di Torino insieme agli altri Atenei del Piemonte: Politecnico di Torino, Università del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche.
Docenti universitari e personalità torinesi, introdotti dalla Prorettrice dell'Ateneo Giulia Carluccio, si sono succeduti nella lettura di testi nel cortile del Rettorato di UniTo: Christian Greco, Museo Egizio di Torino; Antonella Parigi; Paolo Manera, Film Commission Torino Piemonte; Federica Cappelluti, Politecnico di Torino; Giovanni Di Perri, Università di Torino; Laura Curino; Simone Cinotto; Università degli Studi di Scienze Gastronomiche; Alessandro Bollo, Polo del ‘900; Patrizia Sandretto, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Paola Gribaudo, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; Francesco Pennarola, Conservatorio "G. Verdi" di Torino; Consolata Pralormo; Domenico De Gaetano, Museo Nazionale del Cinema; Enrico Pira, Università di Torino; Maria Napoli, Università del Piemonte Orientale; Maria Teresa Ingicco, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte; Stefano Sacchi, Politecnico di Torino; Giancarlo Caselli; Bruno Maria Ferraro, Tangram Teatro Torino; Valter Malosti, Teatro Piemonte Europa; Sebastian Schwartz, Teatro Regio di Torino; Gabriele Vacis, Teatro Stabile Torino.
Durante l'evento, trasmesso sui canali Youtube e Facebook di UniTo, sono stati letti brani di Bertolt Brecht, Piero Calamandrei, Marguerite Yourcenar, Antonio Gramsci, Leonardo Sciascia, Giuseppe Tomasi di Lampedusa e di altri autrici e autori. Le letture sono state arricchite dagli intermezzi del Coro del Conservatorio di Torino. Con la Maratona di letture, e come testimonia anche la nuova stagione culturale UniVerso, l'Università di Torino vuole rinsaldare il legame con il territorio, in una fase difficile come quella che tutto il pianeta sta attraversando.
“Siamo
particolarmente lieti e onorati di tornare ad ospitare le
celebrazioni della Festa della Repubblica - ha dichiarato il
Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna - Anche
quest'anno al centro delle letture c’è la Costituzione, il testo
fondativo della Repubblica Italiana che custodisce e tramanda i
valori fondamentali sui quali è stata edificata la nostra
democrazia. In particolare, abbiamo inteso ispirare la riflessione
all’Articolo 9, che prescrive la promozione del patrimonio
culturale”.
“L’Articolo 9, breve ma illuminante e che mantiene nel tempo un’eccezionale attualità, ci riguarda da vicino. Non sfugge - ha sottolineato la Prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio - come il ruolo essenziale della scienza e della tecnica, in quanto motore di sviluppo, sia universale. E lo sia ancor più in tempo di pandemia. Non di meno quello della cultura e del paesaggio, che si sono affermati come un tratto identificato forte dell’identità nazionale. Scienza, tecnologia, cultura e paesaggio rappresentano la porta di accesso al futuro, connesse da una prospettiva di sempre maggiore sostenibilità. La Maratona di letture per la Festa della Repubblica, che replica il format di successo dello scorso anno, si configura come un appuntamento alto della nostra cosiddetta Terza missione, che ha l’obiettivo di rafforzare le relazioni tra le Università, la comunità, la scuola, le istituzioni e le imprese. Per questo motivo, abbiamo invitato personalità rappresentanti del territorio a cui il nostro Ateneo si riferisce”.
“Quando i nostri Padri Costituenti delinearono la Carta Costituzionale, inserirono tra i principi fondamentali, nello stesso articolo 9, lo sviluppo della cultura e la promozione della ricerca scientifica e tecnica, esplicitando anche che la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico - ha commentato il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco - Un accostamento, quello tra la cultura e la ricerca, al quale si deve guardare con grande attenzione e che credo sia importante aver scelto di sottolineare in questa Festa della Repubblica. Oggi è infatti sempre più rilevante avere presente quando si fa ricerca scientifica, anche nei suoi aspetti più tecnici, come quelli oggetto delle discipline caratteristiche del nostro Ateneo, che in fondo scienza, tecnica, ma anche paesaggio, reperti storici e opere d’arte sono manifestazioni di quella che in senso alto possiamo chiamare “cultura” e che ci caratterizza come popolo e come Nazione”.
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. Così recita la prima parte dell’articolo 9 della nostra Costituzione repubblicana. Mai come in quest’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto la ricerca sia fondamentale per le nostre vite, per la nostra salute, per la nostra libertà - ha dichiarato Gian Carlo Avanzi, Rettore Università degli Studi del Piemonte Orientale - Un anno fa ci stringevamo simbolicamente attorno a valori fondanti della nostra Costituzione come solidarietà e cooperazione. A un anno di distanza ci siamo resi conto di quanto la ricerca scientifica vada difesa, tutelata, sorretta e incoraggiata, poiché è l’unica arma che abbiamo a disposizione per lasciarci alle spalle questo terribile biennio. I valori espressi dall’articolo 9 sono intrinseci dell’Università; il mondo accademico perciò parla con una voce sola quando sottolinea la necessità che la ricerca sia libera. Oggi lo fa pensando anche e soprattutto a colleghi come Ahmadreza Djalali e Patrick Zaki, per la cui libertà non ci stancheremo mai di lottare”.
“La Costituzione non a caso associa lo sviluppo della cultura alla ricerca scientifica - ha precisato Andrea Pieroni, Rettore Università di Scienze Gastronomiche - a sottolineare che cultura e scienza sono processi co-creati che richiedono la partecipazione di tutti, e in questo senso la Commissione Europea ha ben sottolineato la necessità, nei prossimi anni, di promuovere una Citizens Science che dovrebbe essere il faro delle università come agorà osmotiche di scambio e di diffusione di "lieviti" per la creatività e l'innovazione”.