Nasce il Joint Lab, un nuovo centro di ricerca sui sistemi frenanti che unisce l'industria automobilistica e l'Università di Torino
Nel Salone del Rettorato la firma dell'accordo tra ITT Italia, UniTo e l'Incubatore 2I3T
Un laboratorio congiunto di ricerca dedicato allo studio della tribologia per i sistemi frenanti nel settore automotive. È quanto stabilito nell’accordo siglato lunedì 23 settembre tra l’Università di Torino, l’Incubatore 2I3T e ITT Italia, che ha dato vita al Joint Lab, il nuovo centro di che unisce l’Ateneo torinese e l’industria automobilistica.
Il documento, firmato dal Rettore di UniTo Gianmaria Ajani, dal Chief Innovation Officer di ITT Italia Luca Martinotto e dal Vice-rettore per il Trasferimento tecnologico e Presidente dell’Incubatore 2I3T Silvio Aime, sancisce una collaborazione strategica tra le due organizzazioni che ha già fatto nascere progetti finanziati dalla Regione Piemonte e sviluppati insieme, percorsi di dottorato avviati, master in alto apprendistato, oltre a un accordo di collaborazione siglato un anno fa, con una roadmap precisa, che conduce fino ad oggi. In questo quadro, la Regione Piemonte è stato un partner istituzionale fondamentale, che ha permesso di dare solidità economica per avviare i primi filoni di ricerca.
Il Joint Lab UniTo-ITT nasce con una dotazione importante di risorse. Saranno più di 15 infatti, le figure di elevata professionalità (di cui 10 ricercatori) provenienti da UniTo e ITT, che contribuiranno a vario titolo alle attività di ricerca durante questi primi tre anni di collaborazione. Avranno profili eterogenei, per coprire tutte le competenze richieste: chimici, fisici, informatici, matematici, ingegneri. L’investimento iniziale che i partner renderanno disponibile per lo start up del laboratorio supera i 500.000 euro, cifra che servirà a finanziare il personale, l’allestimento dei locali e la dotazione di strumentazione di ricerca. Ulteriori risorse verranno reperite con la partecipazione a progetti finanziati, dove UniTo e ITT hanno un’esperienza di collaborazione già ben collaudata.
La collocazione fisica del Joint Lab, che avrà uno spazio dedicato di 80 mq., sarà presso una delle due sedi dell’Incubatore d’Impresa dell’Università 2i3T (Via Quarello, 15), in cui sono già ospitate diverse start up innovative. L’obiettivo è quello di facilitare il contatto tra il laboratorio di ricerca e le nuove imprese, attraverso una contaminazione che migliora il sistema competitivo e rafforza i processi di trasferimento di conoscenza e di valorizzazione dei risultati della ricerca.
Ma la vera novità è la gestione diffusa delle attività. I ricercatori sia di UniTo che di ITT avranno accesso a strumentazioni avanzate ubicate non solo al NIS, ma anche ai dipartimenti di Chimica e di Fisica e presso il nuovo ITT Innovation Center a Barge. In particolare, potranno essere utilizzate le nuove grandi strumentazioni dei dipartimenti di Chimica e Fisica come il nuovo centro di microscopia elettronica, le strumentazioni per lo studio delle superfici e dei materiali (ellissometria, XRD, Raman), il Laser di potenza in Camera pulita, lo spettrometro di massa ad alta risoluzione), co-finanziate da Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo.
La combinazione di tribologia, scienza e tecnologia delle superfici, modellizzazione e intelligenza artificiale sono tra le focus areas di ITT e il Joint lab nato grazie all’Università di Torino e all’incubatore 2I3T coglie prontamente l’opportunità per coniugare scienza e business. Il laboratorio nasce con una visione su tutti gli aspetti fondamentali dei fenomeni di attrito, usura e impatto ambientale. È stato stimato che più del 20% dei consumi energetici a livello mondiale siano dovuti a fenomeni di attrito e usura. I problemi di attrito e usura pervadono un gran numero di campi applicativi, dai dispositivi microelettromeccanici, alle macchine utensili, al campo biomeccanico.
Le attività del Joint Lab saranno organizzate in gruppi di ricerca, coordinati oltre che da ITT (responsabile scientifico Agusti Sin, Materials and process innovation director), rispettivamente dal Dipartimento di Chimica (responsabile scientifico il Prof. Valter Maurino, docente di chimica analitica) e dal Dipartimento di Fisica (responsabile scientifico il Prof. Ettore Vittone, docente di fisica sperimentale). I gruppi scientifici si concentreranno su aree strategiche quali: Sviluppo di materiali innovativi; Scienza e tecnologia delle superfici; Intelligenza artificiale.
“Il Joint Lab è per il nostro ateneo un’operazione strategica” - ha dichiarato il Rettore Gianmaria Ajani – “e rientra in una pianificazione di lungo termine nella gestione delle nostre infrastrutture, che con il futuro Parco Scientifico Universitario di Grugliasco e con il nuovo Parco della Salute, vedranno sempre più le imprese collaborare con i ricercatori, attraverso laboratori congiunti all’interno dei nostri campus”.