L'Università di Torino per la liberazione di Ahmadreza Djalali
Anche UniTo aderisce all’appello della rete Scholars at Risk (SAR) international per la liberazione del ricercatore Ahmadreza Djalali, detenuto in Iran.
L’Università di Torino, insieme ad altri atenei e istituti di ricerca italiani della rete Scholars at Risk - Italy aderisce all’appello di Scholars at Risk (SAR) international, Amnesty International e della CRUI per l’immediata scarcerazione di Ahmadreza Djalali, ricercatore detenuto in Iran e a rischio di esecuzione capitale.
Ahmadreza Djalali è un medico e ricercatore esperto in Disaster Medicine che ha lavorato per diverse università, tra cui la Karolinska University di Stoccolma, la Vrije Universiteit di Bruxelles e l’Università del Piemonte Orientale di Novara.
Le autorità iraniane hanno arrestato Ahmadreza Djalali nell'aprile 2016 mentre si trovava in viaggio per partecipare ad alcuni seminari organizzati dalle Università di Teheran e Shiraz. Il 21 ottobre 2017, il dott. Djalali è stato condannato a morte per spionaggio. Durante la carcerazione le sue condizioni psicologiche e di salute sono peggiorate gravemente e gli sono state negate le cure mediche adeguate.
Il 1° dicembre, la comunità internazionale ha appreso la notizia che le autorità iraniane si stavano preparando per trasferire Ahmadreza Djalali nel carcere di Rajai Shahr per l’esecuzione della condanna a morte.
L’Università di Torino esprime piena solidarietà e vicinanza al Dr Ahmadreza Djalali e chiede alle Autorità l’immediato ‘stop’ all’esecuzione, perché non c'è ragione che valga il sacrificio di una vita umana.
"La vicenda che vede coinvolto il Dr Ahmadreza Djalali - ha dichiarato il Rettore dell'Università di Torino, Stefano Geuna - fa appello ai valori più profondi della nostra comunità scientifica e di cittadini democratici. Come medico e come ricercatore, il Dr Djalali ha profuso il suo impegno per migliorare la vita delle altre persone nei loro momenti più difficili. Oggi l’Università di Torino si unisce a quanti già hanno fatto appello alle più alte istituzioni nazionali e internazionali affinché sia salvaguardata la sua e tutelati i suoi diritti fondamentali".