L’Università di Torino ha un nuovo Supercomputer
Si chiama OCCAM ed è l’acronimo di Open Computing Cluster for Advanced data Manipulation), un SuperComputer che metterà a disposizione dei Dipartimenti e dei centri di ricerca dell’Ateneo potenti risorse di calcolo.
È stato presentato nell’Aula magna del Campus Luigi Einaudi il Centro di Competenza in Calcolo Scientifico (C3S) dell’Università di Torino, un polo di aggregazione per le competenze sul calcolo di Ateneo, che ha lo scopo di supportare la ricerca scientifica dei Dipartimenti, della sezione Torinese dell’INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - e delle realtà produttive presenti sul territorio, con servizi di calcolo ad alte prestazioni.
Il Centro si avvarrà dell’Open Computing Cluster for Advanced data Manipulation (OCCAM), un Supercomputer del valore di circa 1 milione di euro acquisito grazie alla Compagnia di San Paolo nell’ambito della convenzione con l’Università per il rinnovamento delle grandi attrezzature.
Il Supercomputer è progettato come una piattaforma aperta per poter evolvere insieme alle esigenze della ricerca scientifica, e permetterà di soddisfare le numerose esigenze di calcolo di diversi ambiti, dai Big Data alla genomica, dalla biologia alla chimica, dalla medicina alle scienze sociali umanistiche.
“OCCAM - ha dichiarato il prof. Matteo Sereno, Responsabile del Progetto C3S - è un computer progettato per il calcolo scientifico ad elevate prestazioni. Questo permette di fare della nuova ricerca, investigare cause di malattie o di patologie che i nostri ricercatori studiano in campo biomedico. L'idea di questo supercomputer è nata mettendo insieme tanti gruppi di ricerca ed questo il suo punto qualificante".
C3S metterà a disposizione della ricerca multi-disciplinare e dei ricercatori potenti risorse di calcolo, insieme alle tecniche per sfruttarle facilmente e efficientemente. Il Centro si propone anche come soggetto mediatore tra le competenze in ambito scientifico dell’Università di Torino e le aziende del territorio, che possono così accedere a risorse di calcolo in grado di accelerare la loro capacità di innovazione.
"Le ricadute del progetto sul territorio - ha aggiunto Paola Pisano, Assessora all'Innovazione del Comune di Torino - sono notevoli perché sarà un supporto per le piccole e medie imprese che non possono usufruire di queste strumentazioni ad alto contenuto tecnologico. Si verrà a creare un ecosistema innovativo contenente aziende e Università".