L’Università di Torino per CinemAmbiente
Mostre, laboratori e incontri organizzati dall'Ateneo in occasione del Festival cinematografico
In occasione della venticinquesima edizione del Festival CinemAmbiente (5-12 giugno 2022), la rassegna cinematografica internazionale organizzata dal Museo Nazionale del Cinema con l'obiettivo di presentare i migliori film e documentari ambientali dell’anno, l’Università di Torino organizza una serie di iniziative:
UniVerso per CinemAmbiente - The Environmental Photographer of the Year
7 giugno – 31 agosto, Cortile del Rettorato (via Verdi 8/via Po 17)
Nell’ambito del cartellone di UniVerso - Un osservatorio permanente sulla contemporaneità viene proposta una mostra fotografica ideata e prodotta da Università di Torino - UniVerso e Festival CinemAmbiente. La mostra si sviluppa lungo un doppio percorso all’interno del cortile del Rettorato che offre al pubblico una selezione degli scatti vincitori nelle diverse sezioni in cui si articola il Premio EPOTY – Environmental Photographer of the Year, il concorso che presenta le migliori fotografie del mondo dedicate al tema dell’ambiente giunto quest’anno alla quindicesima edizione.
L’EPOTY presenta le più suggestive opere fotografiche a tema ambientale realizzate nel mondo durante il corso dell’anno. Il concorso sostiene le urgenti call to action degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e riconosce la natura complessa della connessione tra sviluppo, riduzione della povertà, uguaglianza, sicurezza e azione per il clima con lo sforzo senza precedenti da parte di tutti i settori della società necessario per affrontare le emergenze della nostra epoca.
Il premio, attraverso immagini in grado di stimolare la riflessione e richiamare l’attenzione sul nostro impatto sul Pianeta, intende celebrare la capacità umana di sopravvivere e innovare ispirando stili di vita più sostenibili. Il concorso è organizzato da CIWEM - Chartered Institution of Water and Environmental Management, WaterBear e Nikon Europe, con il supporto di ARUP.
Laboratorio di Comunicazione Ambientale EACT
Il Dipartimento di Economia e Statistica (EST) di UniTo collabora da molti anni (2005-2006) con il Festival CinemAmbiente, tramite il Laboratorio di Comunicazione Ambientale del Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio (EACT). Obiettivo del Laboratorio è quello di consentire alle studentesse e agli studenti universitari di applicare le competenze acquisite nel percorso di studi in un contesto di divulgazione, discussione e analisi critica di prodotti di comunicazione ambientale.
Nel corso degli anni i partecipanti, giovani esperti di economia e politiche ambientali, sono stati coinvolti nel Festival con molteplici attività, come la discussione in sala dei film al termine delle proiezioni con i registi e il pubblico, la gestione di laboratori per le scuole, la partecipazione ai lavori di selezione dei video della sezione Junior, a workshop e tavole rotonde, alla giuria per il Premio al miglior cortometraggio.Il Festival ha anche ospitato la proiezione di alcuni cortometraggi prodotti dagli studenti EACT e, nel 2018, ha assegnato la Menzione speciale al lungometraggio Controcorrente - Lo Stato dell’Acqua in Italia, co-realizzato da un neolaureato del corso di laurea.
L'edizione di quest'anno del Laboratorio ha previsto un intervento-seminario di Lia Furxhi,responsabile della programmazione del Festival CinemAmbiente, nella serie di incontri con esperti di comunicazione ambientale, e vedrà studentesse, studenti e docenti del Laboratorio gestire i dibattiti dei film Solutions (Pernille Rose Grønkjær, Danimarca 2021)e Hot Money (Susan Kucera, USA 2022) e partecipare ai panel Donne e crisi climatica (in collaborazione con Casacomune) e La comunicazione scientifica nella società multimediale (in collaborazione con il Premio Aldo Fasolo).Grazie alla sinergia con CinemAmbiente si è così creato un canale di comunicazione fra Università e cittadinanza che contribuisce a disseminare conoscenza e creare consapevolezza sui temi ambientali.
Il mondo segreto delle piante e dei robot. Ispirarsi all'invisibile della natura per immaginare il futuro
Sabato 11 giugno, ore 15.30, Cinema Massimo - sala Soldati
Incontro con Paola Bonfante (Professoressa Emerita di Biologia Vegetale all’Università di Torino) e Barbara Mazzolai (direttrice Centro di Micro-Biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia). Modera: Vincenzo Guarnieri (biochimico e comunicatore della scienza).
Le piante sono le nostre prime alleate per affrontare le emergenze globali. Sappiamo che hanno la capacità di fissare l’energia luminosa, di ridurre l’anidride carbonica e di liberare ossigeno nell’atmosfera. Ma non solo. Se andiamo a indagare in profondità, nelle loro parti più nascoste, troviamo molto altro. Le piante vivono con invisibili comunità microbiche composte da milioni di organismi diversi. Batteri, archea, virus, funghi, artropodi, ecc. È il loro microbiota. Questi organismi abitano attorno alle radici e colonizzano molti dei loro organi, dalle foglie ai frutti. Possiamo dire che da quando le piante sono emerse dalle acque, 470 milioni di anni fa, non sono mai state sole. Hanno sempre intrattenuto relazioni tanto segrete quanto preziose, per loro e per l'ambiente. Dalla nascita dell’agricoltura, 10.000 anni fa, gli esseri umani non hanno mai considerato la presenza di questo invisibile sistema microbico.
Studiare il microbiota delle piante, decifrarne non solo i componenti ma anche le funzioni è una delle attuali sfide della ricerca. Un’altra grande sfida è quella di prendere ispirazione dalle piante per progettare macchine che ci possono far vivere meglio. Si chiama robotica bioispirata ed è la disciplina che ha permesso realizzare il plantoide, un robot pianta in grado di riprodurre il comportamento delle radici. O di inventare materiali multifunzionali che ci permettono di interagire sempre di più con l’ambiente, per ridurre il consumo energetico. Le applicazioni di questo tipo di ricerca sono molteplici, vanno dalla medicina all’archeologia. In futuro, la robotica e l'intelligenza artificiale offriranno soluzioni concrete per proteggere il clima e la biodiversità? Ci saranno robot interamente biodegradabili? Ci aiuteranno a monitorare e contrastare l'inquinamento? E gli studi sul microbiota delle piante come potranno essere fonte di ispirazione?
Durante l’evento verrà proiettato il cortometraggio “The 21st Sense”, diretto da Christian Battiferro, prodotto da HORIZON SRL.
Evento organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, Università di Torino e CNR – Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, in occasione del Fascination of Plants Day
Impara l'arte e usala con metodo: la comunicazione scientifica nella società multimediale Tavola rotonda
Mercoledì 8 giugno, ore 10.30, Circolo dei lettori
In un mondo stravolto da cambiamenti ed eventi anche drammatici, la ricerca scientifica alla base della conoscenza è uno dei punti fermi della nostra società. Una comunicazione efficace è fondamentale per veicolare correttamente il senso della ricerca e per contrastare il dilagare delle fake news. Tanto più gli argomenti trattati sono complessi e difficili da decifrare per i non addetti ai lavori, tanto maggiore è la possibilità che una cattiva comunicazione induca false attese o generi sfiducia.
Allo stesso tempo, i risultati della ricerca hanno spesso importanti ricadute mediche, etiche, tecnologiche e sociali, ma spesso non sono correttamente veicolate e rese fruibili. I relatori, ricercatori e ricercatrici, esperti di comunicazione, divulgatori e divulgatrici della scienza, sono figure chiave, per una riflessione sui rispettivi ruoli e competenze e sull’utilizzo del video e di un approccio multimediale per una comunicazione efficace, capace di raggiungere le diverse componenti della nostra società.
Partecipano:
Andrea Calvo, Professore associato in Neurologia presso il Dipartimento di Neuroscienze “Rita Levi Montalcini” dell'Università di Torino. Dal 2021 è Coordinatore del Dottorato di ricerca in Neuroscienze dell'Università di Torino.
Silvia De Marchis, Neurobiologa, Professoressa associata in Anatomia comparata e Citologia presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino. Svolge le sue ricerche presso il Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO), presiede il comitato scientifico del Premio Aldo Fasolo.
Giuseppe Tipaldo, Professore associato presso il Dipartimento di Culture, Politiche e Società dell’Università di Torino dove insegna Sociologia della Pseudoscienza e Metodi digitali per la ricerca sociale. Si occupa principalmente dei nuovi media e degli effetti delle fake news (soprattutto in ambito tecnoscientifico) sulle democrazie liberali contemporanee.
Beatrice Mautino, Comunicatrice e divulgatrice scientifica. Scrive per la rivista “Le Scienze” su cui firma la rubrica “La ceretta di Occam” ed è fondatrice di “Frame – Divagazioni scientifiche”, associazione che si occupa dell'organizzazione di eventi a sfondo scientifico-culturale. Insieme ad Emanuele Menietti conduce il podcast settimanale del Post “Ci vuole una scienza”.
Samer Angelone, Ricercatore associato presso il Department of Evolutionary Biology and Environmental Studies dell’Università di Zurigo. È presidente della “Swiss Science Film Academy” e direttore del Global Eco Film Festival.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Premio per la comunicazione in neuroscienze “Aldo Fasolo”, promosso dal Dottorato in Neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino e organizzato in collaborazione con l’Associazione InToBrain, dal 2015 valorizza l’impegno di giovani neuroscienziate e neuroscienziati nella divulgazione dei risultati delle loro ricerche attraverso l’uso del mezzo video. Si tratta di un ottimo esempio di come si possa promuovere la cultura della comunicazione scientifica partendo proprio da chi la scienza la fa. Inoltre, tra le discipline scientifiche, le neuroscienze rappresentano un particolare terreno di sfida. Esplorare il cervello e comprenderne il funzionamento richiede infatti l’integrazione e il dialogo tra competenze molto diverse, dalla ricerca in neurobiologia alle neuroscienze cliniche e cognitive, rendendo molto arduo il compito di chi deve rendere l’informazione accessibile.