Lotta al degrado con il progetto Co-city: ad UniTo 500 mila euro per l'innovazione urbana
Torino tra le 18 città premiate, grazie alla collaborazione tra Unito, Comune, ANCI e Case di quartiere
Un nuovo strumento di lotta al degrado urbano, frutto della collaborazione tra Università di Torino, Comune, ANCI e Case di quartiere. È il progetto Co-city, grazie al quale Torino è tra le 18 città vincitrici del primo bando Urban Innovative Actions, iniziativa con cui la Commissione Europea fornisce le risorse necessarie a innescare cambiamenti radicali nelle città di tutta Europa. A Torino andranno oltre 4 milioni di euro da impiegare nell'innovazione urbana.
Il progetto Co-city prevede la riqualificazione di beni immobili e spazi pubblici in condizioni di degrado attraverso la stipula di patti di collaborazione con il terzo settore e con gruppi informali di cittadini. Si tratta di un’esperienza concreta di inclusione cui sono state attribuite nuove funzioni in termini di servizi per il welfare, le attività educative e culturali, per ospitare nuove imprese innovative in ambito sociale e promuovere la cura di spazi verdi collettivi.
L’Università ha avuto un ruolo cruciale nella fase di scrittura di Co-city. “La collaborazione con la Città di Torino va avanti da tempo con diverse sperimentazioni attive. Tra le più rilevanti, il secondo premio all’European Capital of Innovation Award di Horizon2020 all’inizio del 2016 e il progetto We Gov Now, partito lo scorso febbraio – commenta il professor Guido Boella, del Dipartimento di Informatica di Unito -. Insomma, le nostre competenze sono tenute in grande considerazione”.
Alla base di Co-city c’è il social network civico FirstLife, progettato dal Dipartimento di Informatica di Unito, insieme ad associazioni, enti locali, cittadini e imprese torinesi: “A fine gennaio il Comune ha disposto un regolamento per la gestione dei beni comuni che prevedeva una piattaforma per mappare i luoghi, facilitare l’aggregazione dei cittadini – spiega Boella -, in sostanza uno strumento che i cittadini firmatari dei patti di collaborazione potessero utilizzare per rendere conto delle proprie attività. La nostra piattaforma calzava a pennello”.
Oltre al compito di coordinare le politiche di rigenerazione urbana attraverso l’utilizzo di FirstLife, all’Università di Torino spetterà la creazione di ulteriori supporti tecnologici per facilitare la gestione dei beni comuni: una moneta locale e una banca del tempo. “In passato le monete locali non erano che assegni stampati su carta. Noi vogliamo creare un supporto elettronico attraverso la tecnologia blockchain, che è alla base del bitcoin e di altre criptovalute – aggiunge Boella -. Anziché avere un gettone o un micro-assegno fisico, le persone che prenderanno parte al progetto useranno un’app con tanto di portafoglio elettronico che permetterà loro di scambiarsi ‘valori’ tramite smartphone. Una cosa ‘mai provata prima’, proprio come richiesto dal bando europeo”.
Co-city partirà ufficialmente il 1° novembre: “La vittoria ci è stata annunciata pochi giorni fa, mercoledì 12 ottobre a Bruxelles, ma siamo già tutti pronti ai blocchi di partenza".