L'Informatica? È un gioco
Ricercatrici e docenti del Dipartimento di Informatica di Unito hanno realizzato con Quercetti, azienda di giocattoli educativi, due giochi che aiutano i più piccoli a sviluppare un pensiero 'informatico'.
Il Dipartimento di Informatica dell'Università di Torino e Quercetti, azienda di giocattoli educativi, collaborano insieme da diversi anni per ideare e realizzare giocattoli che aiutino a stimolare e consolidare il cosiddetto pensiero computazionale. Questo approccio trae spunto da metodi già consolidati in letteratura e diffusi a livello mondiale come i quesiti Bebras e CS Unplugged.
In particolare, nel corso degli ultimi due anni, le ricercatrici e docenti del Dipartimento di Informatica Sara Capecchi, Cristina Gena e Ilaria Lombardi hanno realizzato con Quercetti due giochi: Pallino Coding e Peg Code.
Pallino Coding è un gioco che stimola nei bambini la creatività attraverso la riproduzione di mosaici colorati realizzati con istruzioni “programmate”. Realizzando e progettando i mosaici i bambini muovono i primi passi nel mondo del coding, ovvero della programmazione. Il gioco prevede due modalità: la prima, più creativa, consiste nel ricomporre i mosaici colorati seguendo il disegno delle schede. La seconda permette al bambino di comporre il disegno seguendo le istruzioni sulle schede del lato coding. Quest’ultima modalità di gioco stimola alcune delle strategie del “pensiero computazionale”. Un computer per funzionare deve eseguire i programmi scritti con un linguaggio che ha regole precise, sia il computer che l’autore del programma devono conoscere le regole del linguaggio, cioè che simboli usa e che significato hanno tali simboli. Pallino Coding stimola nei più piccoli strategie di problem solving come il pensiero algoritmico, il pensiero logico e la scomposizione di problemi che sono tutti elementi costitutivi del pensiero computazionale ovvero del “pensare come un informatico”. Insegnare ai bambini come “pensare da informatici” sta diventando un importante obiettivo educativo per farli emergere come protagonisti attivi nell’odierna rivoluzione digitale.
Peg Code è invece un gioco che si basa sul cifrario di Polibio, un sistema crittografico inventato dallo storico greco verso il 150 a.C., costituito da una griglia composta da 25 caselle ordinate in cinque righe ed altrettante colonne. Le lettere dell’alfabeto vengono inserite in questa scacchiera da sinistra a destra e dall’alto in basso, le righe e le colonne sono numerate. Questi numeri sono gli indici o “coordinate” delle lettere costituenti il messaggio in chiaro. La trasposizione avviene sostituendo ad ogni lettera del messaggio un numero le cui cifre rappresentano il numero di riga e di colonna della sua posizione nella scacchiera.
Secondo questo schema la parola UNITO sarà 45 33 24 44 34. La lettera U si trova nella 4ª riga e 5ª colonna, per cui il suo codice sarà 45, e così via tutte le altre. ll cifrario del Peg Code funziona con lo stesso principio, solo che al posto dei numeri ci sono i chiodini colorati: ai colori bianco + bianco corrisponde la lettera A, ai colori bianco + arancio corrisponde la lettera B, ai colori bianco + rosso corrisponde la lettera C, etc...