L’impegno dell’Unione Europea per un’economia circolare
Efficienza delle risorse, crescita intelligente, sostenibile e inclusiva: all'Università di Torino un incontro aperto in collaborazione con l'ufficio di Milano del Parlamento europeo
La transizione verso un'economia più circolare è al centro dell'agenda per l'efficienza delle risorse stabilita dalla Commissione Europea nella strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Utilizzare le risorse in modo più efficiente e garantire la continuità di tale efficienza non solo è possibile, ma può apportare importanti benefici economici. Perché l'economia circolare divenga realtà occorre un impegno a lungo temine a tutti i livelli - Stati membri, regioni, città, imprese e cittadini.
Nel dicembre del 2014 la Commissione Europea ha deciso di porre su un piano più ambizioso la prevista revisione della legislazione europea sui rifiuti, elaborando un pacchetto di misure integrate che non si pongono solo l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti, ma di promuovere una più generale transizione verso un’economia circolare.
La Commissione Europea ha quindi adottato la Comunicazione “L’anello mancante: un piano d’azione europeo per l’economia circolare”, in cui analizza l'interdipendenza di tutti i processi della catena del valore: dall'estrazione delle materie prime alla progettazione dei prodotti, dalla produzione alla distribuzione, dal consumo al riuso e riciclo.
Nei sistemi di economia circolare i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore.
Per passare ad un'economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell'insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma anche dell'organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche.
Per questo motivo, figure rappresentative di queste dimensioni sono state chiamate a parlare di questo tema al Campus Luigi Einaudi, davanti ad una pienissima Aula Magna, nell'evento “Circular Economy” promosso dal Dipartimento di Cultura Politica e Società, da Europe Direct della Città Metropolitana di Torino e dall'ufficio di Informazione a Milano del Parlamento europeo. L'economia circolare per affermarsi e finanziare la propria ricerca ha bisogno di investimenti pubblici e privati; ma per diventare una realtà, necessità soprattutto di promozione e di sensibilizzazione.
Gli interventi di Dario Padovan (Dipartimento Culture, Politica e Società), Anna Monticelli (Intesa San Paolo), Elena De Ambrogio (Città di Torino) e Brando Benifei (Europarlamentare - collegio NordOvest) hanno introdotto questa questione, presentando i diversi punti di vista. Alba Garavet (Europe Direct) e Marinella Belluati (Dipartimento Culture, Politica e Società), hanno tenuta viva l’attenzione del vasto pubblico composto da circa 300 studenti di scuole superiori e universitari del territorio torinese. La vivacità e la profondità degli interventi ha rivelato quanto il tema della sostenibilità e delle nuove forme di etica pubblica siano sentiti dalle nuove generazioni.