Le visioni di Leibniz nella società dell’informazione di oggi
All’Università di Torino un convegno ricorda, a tre secoli dalla scomparsa, le soluzioni del precursore dell’informatica tedesco per alcuni dei problemi cruciali del nostro tempo
Filosofo, giurista e matematico: Gottfried Leibniz è stato forse il pensatore più lungimirante dei tempi moderni. Ha posto le basi per la progettazione del primo computer e perfino delle recenti forme di intelligenza artificiale. Esperto di etica e filosofia della scienza, Leibniz ha prospettato soluzioni brillanti per alcuni dei problemi cruciali del nostro tempo.
In occasione del tricentenario della sua scomparsa, l’Università di Torino organizza lunedì 14 novembre una conferenza dal titolo “Leibniz’s Visions - Three Centuries After” in omaggio al suo genio per affrontare i temi più importanti della società dell'informazione di oggi.
A partire dalle ore 9.00 in Cavallerizza Reale, la Direttrice del Master in Giornalismo dell’Università di Torino Anna Masera introduce, tra gli altri, ospiti del calibro di Selmer Bringsjord (Rensselaer Polytechnic Institute, New York) che si domanda cosa direbbe Leibniz dell’intelligenza artificiale di oggi o il compositore Michael Winter che racconta le predizioni di Leibniz sui trend musicali attuali. Le conclusioni di Ugo Pagallo, Dipartimento di Giurisprudenza di UniTo e CTLS London, trattano di Trump, ISIS, e il tollerante Leibniz.
Nato nel 1646 a Lipsia, Leibniz fu il primo a utilizzare il termine "funzione" per indicare le proprietà di una curva e gli vengono attribuiti insieme a Isaac Newton i primi sviluppi del calcolo infinitesimale; Leibniz è considerato il precursore dell'informatica - inventò la Macchina di Leibniz, una calcolatrice meccanica - e alcuni ambiti della sua filosofia intuirono la dimensione dell'inconscio che sarebbe stata studiata da Sigmund Freud più di due secoli dopo.
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