Laurea Honoris Causa a Christo per aver modificato la percezione della realtà
Gli artisti che parlano al mondo, ha spiegato il Rettore Gianmaria Ajani, hanno una visione simile a quella dell'università: guardare oltre.
L'Università di Torino ha conferito la Laurea Honoris Causa in "Storia dell'Arte" all'artista bulgaro Christo Vladimirov Javacheff, ‘per aver ampliato con le sue opere la concezione dell’arte e modificato la nostra
percezione della realtà; per aver offerto con la sua vita un continuo esempio di
libertà e indipendenza; per aver condiviso con il pubblico più vasto l’esperienza
del suo lavoro, che si annovera fra le prove più luminose della creatività umana.’
Christo è il nome di un lungo progetto artistico,
che iniziò molti anni fa con la moglie
Jeanne-Claude, una coppia di artisti nati lo stesso giorno,
il 13 giugno 1935. Lei è venuta a mancare nel 2009, ma il loro progetto artistico
continua a essere portato avanti da Christo. A partire dagli anni Sessanta erano
diventati tra i principali esponenti della
“land art“,
una forma d’arte basata sull’intervento dell’artista sul territorio
naturale, in particolare in grandi spazi come deserti, praterie o laghi.
L'artista ha un legame forte con la città di Torino, in cui ha lavorato negli anni ’60 con il gallerista Gian Enzo Sperone e nel 1998. Insieme alla moglie Jeanne-Claude aveva realizzato l'opera indoor a Palazzo Bricherasio, dove avevano "impacchettato" lo scalone centrale e il pavimento con drappi di tessuto color avorio.
"L'arte contemporanea - lo ha salutato il Rettore Gianmaria Ajani consegnandogli il prestigioso riconoscimento
- c
ondivide con la scienza visione, pensiero critico e
prospettiva. Gli artisti che parlano al mondo hanno una visione
simile a quella dell'università: guardare oltre".