L’attrazione sessuale? Una questione di Biologia
Sulla rivista “Scientific Reports” la ricerca del gruppo coordinato dal prof. Paolo Peretto dell'Università di Torino
Di Paolo Peretto
L’attrazione sessuale, così come gli altri comportamenti, è il frutto di una complessa interazione fra geni e ambiente che modella i circuiti nervosi coinvolti nel controllo del comportamento riproduttivo.
Studi recenti suggeriscono che l’aggiunta di nuovi neuroni nella vita adulta - la neurogenesi adulta - possa giocare un ruolo importante nella regolazione delle interazioni sociali della riproduzione. Si tratta infatti di un meccanismo con cui il cervello modifica l’attività dei suoi circuiti sulla base degli stimoli che provengono dall’ambiente esterno e dal proprio corpo: in altre parole, una specie di filtro sensoriale che, adeguatamente collocato in regioni cerebrali chiave, può modulare l’attività dei circuiti nervosi che promuovono il comportamento sessuale.
La ricerca pubblicata su “Scientific Reports” dal gruppo coordinato dal prof. Paolo Peretto del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei sistemi e Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO) dell'Università di Torino si basa sull'analisi delle interazioni riproduttive tra topolini e dimostra che nei topi maschi la preferenza verso il proprio sesso o quello opposto dipende da una modulazione del processo di neurogenesi adulta nei circuiti che regolano il comportamento sessuale.
Il gruppo aveva già dimostrato che i feromoni rilasciati dai maschi stimolano l’aggiunta di nuovi neuroni esclusivamente nella regione olfattiva delle femmine. In questo studio, l’analisi in un modello di topolini maschi caratterizzati da un basso numero di neuroni ipotalamici - che determina un’ipofunzione delle gonadi -, ha messo in luce che il contatto con feromoni maschili, in presenza di bassi livelli di testosterone, produce nella regione olfattiva dei maschi gli stessi effetti di stimolo della neurogenesi normalmente osservati nelle femmine e un'attivazione nei circuiti nervosi che controllano il comportamento sessuale, secondo uno schema tipicamente femminile.
Come conseguenza, questi maschi sono attratti maggiormente da individui dello stesso sesso.
I topi, seppur mammiferi, non sono esseri umani, ma volendo estrapolare un principio generale, questo studio dimostra che l’attrazione sessuale verso individui dello stesso sesso o di quello opposto dipende dai processi che regolano l’organizzazione e la funzione dei nostri circuiti nervosi, insomma da un fatto assolutamente biologico.