La Prof.ssa Ornella Porchia di UniTo nominata giudice della Corte di Giustizia dell'Unione Europea
La docente di Diritto dell'Unione Europea siederà nel Tribunale per 6 anni, dal 1 settembre 2019 al 31 agosto 2025
Mercoledì 10 luglio i rappresentanti dei governi degli Stati membri hanno nominato tre giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea. Tra questi c’è anche Ornella Porchia, docente di diritto dell’Unione Europea dell’Università di Torino da qualche anno distaccata alla Rappresentanza italiana presso l’Unione in qualità di Consigliere giuridico. La Prof.ssa Porchia, insieme a Roberto Mastroianni, docente dell'Università di Napoli Federico II, andrà a far parte del Tribunale, uno dei due organi giurisdizionali, insieme alla Corte di Giustizia, che compongono il sistema giurisdizionale dell’Unione Europea. Il mandato dei due italiani durerà sei anni, dal 1 settembre 2019 al 31 agosto 2025.
Le nomine sono state effettuate nell’ambito del rinnovo parziale della composizione del Tribunale, conseguente alla scadenza del mandato di 23 giudici il prossimo 31 agosto. L’organo è attualmente composto da 47 giudici, ma da quest’anno aumenteranno a 56, ovvero due per ogni Stato membro. Oltre a Ornella Porchia e Roberto Mastroianni, anche Nils Wahl è stato nominato giudice della Corte di giustizia per il periodo compreso tra il 7 ottobre 2019 e il 6 ottobre 2024. Wahl andrà a sostituire il dimissionario Carl Gustav Fernlund.
Ornella Porchia si è laureata in giurisprudenza nel 1991 all’Università degli Studi di Torino. Iscritta dal 1994 nell’Albo speciale dell’Ordine degli Avvocati di Torino, dal 1997 concentra la carriera accademica intorno al sistema dell’Unione europea, diventando prima associato e successivamente professore ordinario di diritto dell’Unione europea nell’Università di Torino.
“Essere nominata giudice della Corte di giustizia dell’Unione Europea – dichiara la Prof.ssa Porchia – è una grande emozione, ma anche una grande responsabilità per il ruolo che andrò a ricoprire. Si tratta del coronamento di un percorso fortemente motivato, che per circa 30 anni mi ha visto impegnata nello studio dell’ordinamento dell’Unione europea. Sarà una nuova avventura, una sfida che mi consentirà di partecipare attivamente allo sviluppo e all’applicazione del diritto dell’Unione. I prossimi sei anni saranno anche un’occasione di apprendimento, anche perché un Professore non smette mai di imparare”.
Per quanto riguarda gli ambiti di ricerca, la Prof.ssa Porchia si è dedicata allo studio della disciplina dell’Unione sugli aiuti pubblici alle imprese, della politica ambientale dell’Unione, del ruolo degli enti territoriali nell’ordinamento dell’Unione europea, dei principi generali e specialmente del principio generale di leale cooperazione quale criterio ordinatore dei rapporti interordinamentali. Costituiscono altresì oggetto di indagine il principio di sussidiarietà e in termini più ampi i criteri che regolano il sistema delle competenze anche alla luce delle novità introdotte dal Trattato di Lisbona. Ulteriori ambiti di ricerca sono rappresentati dall’assetto giudiziario dell’Unione europea e dal tema della responsabilità dello Stato per violazione del diritto dell’Unione nella duplice prospettiva sia rispetto all’Unione europea sia nei confronti dei singoli.
Competenze del Tribunale
Il Tribunale è competente a conoscere:
- sui ricorsi proposti dalle persone fisiche o giuridiche diretti all'annullamento degli atti delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell'Unione europea adottati nei confronti di tali persone o che le riguardano direttamente e individualmente (può trattarsi, ad esempio, del ricorso proposto da un'impresa contro una decisione della Commissione che le infligge un'ammenda) e degli atti regolamentari che le riguardano direttamente e che non comportano alcuna misura d'esecuzione, e sui ricorsi proposti da tali persone diretti a far constatare un'astensione dal pronunciarsi di tali istituzioni, organi o organismi;
- dei ricorsi proposti dagli Stati membri contro la Commissione;
- dei ricorsi proposti dagli Stati membri contro il Consiglio riguardanti gli atti adottati nell'ambito degli aiuti di Stato, le misure di difesa commerciale («dumping») e gli atti mediante i quali il Consiglio esercita competenze d'esecuzione;
- dei ricorsi diretti a ottenere il risarcimento dei danni causati dalle istituzioni o dagli organi o organismi dell'Unione europea o dai loro agenti;
- dei ricorsi fondati su contratti stipulati dall'Unione europea, che prevedono espressamente la competenza del Tribunale;
- dei ricorsi nel settore della proprietà intellettuale diretti contro l'Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e contro l'Ufficio comunitario delle varietà vegetali;
- delle controversie tra le istituzioni dell’Unione europea e il loro personale relative ai rapporti di lavoro e al regime di previdenza sociale.
Le decisioni del Tribunale possono essere oggetto, entro un termine di due mesi, di un'impugnazione limitata alle questioni di diritto dinanzi alla Corte di giustizia.
Composizione del Tribunale
Come anticipato, da quest’anno il Tribunale sarà formato da 56 giudici, due per ogni Stato membro. I giudici sono nominati di comune accordo per 6 anni dai governi degli Stati membri. Ogni 3 anni si procede a un rinnovo parziale dei giudici e degli avvocati generali. I giudici designano tra loro, per 3 anni, il presidente della Corte, il cui mandato è rinnovabile.