La petizione di Mina per il diritto all'istruzione delle ragazze e delle donne in Afghanistan
Fuggita dopo l'arrivo dei talebani, studia al Dipartimento di Informatica di UniTo. Ora, grazie alla tecnologia satellitare, propone di istituire una scuola online davvero inclusiva
Mina Sharifi ha 22 anni ed è una studentessa al secondo anno di informatica all’Università di Torino. Arriva dall’Afghanistan dove è nata e cresciuta, fino a quando nel 2021, con l’avvento al potere dei talebani, è dovuta fuggire dal suo Paese ottenendo poi l’asilo politico in Italia.
Dal 15 agosto 2021, i diritti delle donne e delle ragazze sono stati, infatti, smantellati. Per questo motivo, Mina ha lanciato - insieme a Fondazione Emmanuel - una petizione online per il diritto all’istruzione in Afghanistan.
“In Afghanistan, la situazione dell'istruzione delle ragazze è - spiega - profondamente preoccupante. Le scuole sono chiuse. Alle ragazze viene negato il diritto fondamentale all'istruzione. Questa allarmante questione ha ripercussioni significative sulla crescita personale, sul progresso sociale e sullo sviluppo del Paese”
La sua proposta è di costruire, grazie alla tecnologia internet satellitare, una scuola online davvero inclusiva, nelle due lingue nazionali (pashto e dari). Una scuola telematica che arrivi anche nei villaggi più remoti e offra un curriculum completo includendo tutte le materie insegnate nelle scuole primarie e secondarie. Mina, beneficiaria di una delle borse di studio del progetto “Culture Builds the Future”, è recentemente intervenuta al Consiglio d’Europa a Strasburgo, parlando della condizione delle donne e delle ragazze in Afghanistan e del suo percorso in Italia.
A proposito della petizione, Mina con la sorella Marofa sostiene: “Crediamo fermamente che l'implementazione di internet via satellite e la creazione di una scuola online possano trasformare la nazione”.