Iran, la rivolta delle donne
Al Campus Luigi Einaudi un dibattito per comprendere le ragioni della rivolta delle donne in Iran
Mahsa (Jina) Amini, 22 anni, è morta il 16 settembre a Teheran, in seguito ad un arresto ad opera della polizia morale iraniana. La colpa di Mahsa? Non indossava il velo in modo corretto. L’episodio ha scatenato fortissime proteste che hanno coinvolto ampie frange della popolazione, decise a denunciare il radicalismo religioso del regime sciita, nonostante la violenta repressione. Sono soprattutto le donne ad invocare la fine della “clerocrazia”, con gesti simbolici come il taglio delle ciocche dei capelli o il lancio del velo, con una forza inedita. È la prima volta – dopo quattro decenni – che il popolo iraniano compatto non chiede riforme ma rompe tutti i tabù, contestando il fondamento di un regime oscurantista, che ha represso i diritti civili della popolazione e ridotto il Paese in difficilissime condizioni economiche, e perciò scatenando la feroce repressione di cui parla, oramai da settimane, la stampa di tutto il mondo.
Il 16 novembre alle ore 18.00, al Campus Luigi Einaudi di Torino, nell’aula C4, docenti del Dipartimento di Giurisprudenza, Anna Mastromarino e Ludovica Poli, insieme ad autorevoli relatori con una profonda conoscenza dell’Iran contemporaneo, Deniz Ali Asghari Kivage, Darya Majidi, Alberto Bradanini e Hamid Ziarati, discuteranno dei movimenti sorti nelle ultime settimane in Iran e delle loro prospettive.
L’incontro, nel solco degli eventi organizzati nell’ambito del Progetto Forjus Forum, la vetrina della Terza Missione del Dipartimento di Giurisprudenza di Unito, è frutto dell’ideazione, promozione e collaborazione con l’associazione “Torinocittàperledonne”, ed ha visto l’adesione del CIRSDE, dell’International Help Onlus, dell’Associazione Culturale Italia-Iran, “aprendo le porte” del mondo accademico alla cittadinanza e promuovendo interazioni e sinergie virtuose. Un’occasione che vuole andare oltre la dovuta espressione di solidarietà e condanna delle violente repressioni, e si propone l’obiettivo di approfondire il quadro culturale, geopolitico, sociale complesso in cui il popolo iraniano, guidato dalle sue donne, cerca di costruire la propria storia.