Il Mondo in una stanza, lo Zemì del Museo di Antropologia di UniTo in mostra alla Reggia di Venaria
L'esposizione, a cura della Prof.ssa Cecilia Pennacini, Direttrice del MAET, è visitabile fino al 10 aprile 2022
Inaugurate il 7 ottobre nel magnifico scenario della Reggia di Venaria due mostre temporanee dedicate alle collezioni extraeuropee dell’Università di Torino e al rapporto con la Repubblica Dominicana. Un evento che il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude ha deciso di ospitare per promuovere e valorizzare un prezioso patrimonio culturale del territorio al momento non fruibile al pubblico.
Il mondo in una stanza. Preziose testimonianze di culture extraeuropee dalle collezioni dell’Università di Torino è la mostra, a cura di Cecilia Pennacini, che espone presso l’Atelier delle Sale delle Arti della Reggia una selezione di oggetti del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET). Opere che evocano alcuni momenti cruciali della storia del mondo: la scoperta, la colonizzazione e l’evangelizzazione delle società indigene, la violenza e lo sfruttamento, ma anche l’incontro tra culture e l’emergere di nuovi scenari globali.
Al centro del percorso due Zemí, antichi idoli sacri risalenti al XIII e XV secolo, appartenenti al popolo Taíno che accolse Cristoforo Colombo nell’isola da lui denominata Hispaniola, oggi suddivisa tra Haiti e la Repubblica Dominicana. Utilizzati nei rituali, gli Zemí venivano realizzati in forme e materiali diversi. Quello realizzato in cotone è unico al mondo nel suo genere. L’altro è scolpito in legno. I due reperti furono acquistati dal Console italiano Giovan Battista Cambiaso, commerciante genovese che svolse un ruolo importante nella storia della Repubblica Dominicana. L’opera fu inviata in Italia prima del 1902.
La seconda sezione della mostra propone le antiche civiltà dell’Africa sub-sahariana rappresentate da una scelta di statuette e manufatti congolesi acquisiti nel contesto coloniale, segnato da violenza e prevaricazione, ma anche dalla scoperta di tradizioni artistiche straordinarie che hanno contribuito a rinnovare l’arte contemporanea, da Picasso in poi.
C’è poi una terza sezione di ornamenti, diademi e armi cerimoniali dei Bororo del Mato Grosso, decorati con piume dai colori vivaci, testimonianza di una straordinaria tradizione artistica che, nelle parole di Claude Lévi-Strauss, attinge “con tenerezza appassionata alle forme, alle sostanze e ai colori della vita”. Raccolti dai missionari, questi oggetti evocano anche i profondi mutamenti innescati dall’evangelizzazione.
Il breve percorso espositivo è solo un assaggio dei tesori del MAET che, come molti altri reperti extraeuropei conservati in collezioni pubbliche e private piemontesi, sono in gran parte inaccessibili al pubblico. Un patrimonio che testimonia il radicato cosmopolitismo del Piemonte fin dal XVI secolo. La corte dei Savoia, in primo luogo, e successivamente molti esploratori, viaggiatori, missionari, militari, imprenditori e collezionisti piemontesi sono stati infatti protagonisti di vicende internazionali di cui gli oggetti sono traccia e la cui valorizzazione potrebbe aprire nuovi spazi di conoscenza, dialogo e condivisione.
L’esposizione L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana. Storia, Economia, Architettura e Società (progetto a cura di Andrea Canepari - Ambasciatore d’Italia in Repubblica Dominicana fino a settembre 2021 - con la collaborazione di Andrea Vierucci), narra il dialogo secolare tra la cultura Italia e Repubblica Dominicana, incontro descritto anche nel bel volume L’Eredità italiana nella Repubblica Dominicana. Storia, Economia, Architettura e Società, edito da Umberto Allemandi nel 2021. L’iniziativa è parte di un articolato programma di diplomazia pubblica promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), sostenuto anche attraverso sponsor privati italo-dominicani, nel cui ambito si sono svolte le celebrazioni per il 200° anniversario della nascita di Giovan Battista Cambiaso, cittadino e console della Repubblica di Genova e poi d’Italia, fondatore della Marina dominicana, primo ammiraglio ed eroe dell’Indipendenza dominicana. La mostra contribuisce alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano nella Repubblica Dominicana, mettendo al centro le storie esemplari di italiani famosi che hanno svolto ruoli particolarmente importanti in quel contesto. Allo stesso tempo, l’evento rilancia e sviluppa l’antica amicizia e collaborazione tra i due Paesi proiettandola verso il futuro, grazie anche a progetti di cooperazione scientifica e culturale che l’Università di Torino sta avviando con l’Università Autonoma di Santo Domingo e la Direzione generale dei Musei della Repubblica Dominicana, in collaborazione con il Ministero della Cultura della Repubblica Dominicana e con l’Ambasciata Dominicana in Italia.
La mostra Il mondo in una stanza è visitabile fino al 10 aprile 2022, mentre l'esposizione L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana fino al 9 gennaio 2022: entrambe sono comprese nel biglietto di ingresso della Reggia.
Per altre informazioni: www.lavenaria.it
Le due mostre della Venaria Reale precedono ed accompagnano l’esposizione sulla Presenza italiana a Santo Domingo dalla metà dell’800 ad oggi (progetto sempre a cura di Andrea Canepari - Ambasciatore d’Italia in Repubblica Dominicana fino a settembre 2021 - con la collaborazione di Andrea Vierucci), che si tiene dall’11 novembre al 5 dicembre 2021 presso il Galata Museo del Mare di Genova nell’ambito delle iniziative AspettandoilMei, il nuovo Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana di Genova la cui apertura è prevista nel 2022. Una grande operazione di memoria popolare e collettiva del nostro Paese che nasce dalla volontà di restituire al pubblico, nazionale e internazionale, il racconto di un patrimonio vastissimo e diversificato come quello legato alla storia dell’emigrazione italiana, fisicamente diffuso in numerose località, italiane ed estere, custodito da enti, istituzioni statali e locali, archivi, musei, centri di studio e ricerca, associazioni di emigrati. Il Comitato di Indirizzo del Mei è composto da Ministero Beni Culturali, Regione Liguria e Comune di Genova, la Fondazione San Paolo con il contributo di Direzione Generale degli Italiani all’Estero (DIGIT) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Consiglio Generale degli Italiani all’estero CGIE.