Prosegue fino a sabato il convegno sul mito di Dante nel cinema e nei media
Iniziato il 15 dicembre nell'Aula Magna del Campus Einaudi continuerà con dibattiti e proiezioni
Con l'intervento del Prof. Peppino Ortoleva si è aperto nell'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi dell'Università di Torino il convegno internazionale “Schermi oscuri. L’inferno dantesco nel cinema e nei media audiovisivi”, a cura di Silvio Alovisio, Giulia Carluccio e Stella Dagna. Ortoleva, introdotto dal Prof. Giaime Alonge (Vice-Rettore per la Ricerca dell'Ateneo), ha percorso il ruolo di Dante e del suo poema nella cultura di massa del Novecento. Un affresco articolato, complesso e ricco di fascino, che ha mescolato film, romanzi e fumetti. Dal Dante's Inferno di Harry Lachman del 1935 con Spencer Tracy a L'inferno di Topolino del 1949. Un mito, magari secolarizzato e a più bassa intensità, che continua a essere ingombrante. "La prima azione che fece il cinema fu quello di portarlo alla nostra altezza attraverso, per esempio, la parodia", ha spiegato Ortoleva.
Complessivamente la prima cantica della Commedia di Dante ha esercitato una profonda attrazione sulle immagini e i racconti delle produzioni cinematografiche e mediali. L’Inferno ha rappresentato per il cinema non solo una sfida ai limiti del rappresentabile, ma anche un potente luogo dell’immaginario dove sperimentare, spesso nei momenti di svolta tecnologica o estetica, inedite possibilità espressive. Il convegno, dal 15 al 18 dicembre, vuole approfondire l'incontro complesso tra il linguaggio audiovisivo e l'immaginario dantesco da punti di vista diversi ma spesso convergenti: l’animazione e il cinema italiano, i rapporti con il teatro, le sperimentazioni, i linguaggi del web, il cinema di genere tra riletture dei classici e nuove scoperte filmografiche. Parte integrante del convegno sono gli appuntamenti con gli autori e le proiezioni serali al Cinema Massimo.