I podcast di UniTo per la Notte degli Archivi
Prodotti dall'Archivo Storico dell'Università di Torino, dal Museo di Antropologia criminale "Cesare Lombroso" e dal Museo di Antropologia ed Etnografia UniTo
L'Università di Torino partecipa alla Notte degli Archivi, che si svolge nell’ambito della manifestazione Archivissima (
Tutti i podcast sono disponibili su Spreaker e Spotify.
“Vengono e vanno sole”. Donne all’Università, da curiosità a consuetudine
Le donne studiano, le donne lavorano. Per secoli fonte di stupore e curiosità, le donne hanno frequentato l’Università, dalle rare pioniere del Sette-Ottocento alle più fitte schiere del secondo Novecento. Un percorso di tre secoli conduce dalla dotta donzella Maria Pellegrina Amoretti a Rita Levi Montalcini: alla prima l’Università di Torino negò l’accesso nel 1776, ma si laureò in Legge a Pavia l’anno seguente; Rita Levi Montalcini, insignita nel 1986 del premio Nobel, ottenne la laurea in Medicina e chirurgia a Torino nel 1936, ma fu costretta dalle leggi razziali a proseguire la sua carriera negli USA. Tra di loro, nell’ultimo quarto dell’Ottocento, la bolognese Maria Farnè Velleda, che, dopo la laurea nel 1878 a Torino, fu medica anche della regina Margherita di Savoia e Lidia Poët, che, laureatasi nel 1881, solo nel 1920, a 65 anni, poté iscriversi all’albo degli avvocati, grazie alla legge che nel 1919 abolì l’autorizzazione maritale e consentì alle donne di esercitare tutte le professioni a pari titolo degli uomini, pur con numerose eccezioni.
Crediti:
Ideazione, ricerca di archivio e testi: Paola Novaria (Università di Torino, Archivio storico)
Ricerca sonora e musicale: Dunja Lavecchia e Giulia Alice Fornaro (Università di Torino, sezione Valorizzazione della Ricerca e Public Engagement, Redazione FRidA).
Voci: Giulia Alice Fornaro, Paola Novaria.
Registrazione e montaggio: Pasquale Massimo (Università di Torino, UniTo News)
Ringraziamenti: Barbara Curli (Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società)
Donne africane nella fotografia coloniale
Il contributo proposto prevede una breve analisi e storia dell'archivio del MAET e, in particolare, di due fondi fotografici in esso conservati. Se poche sono le figure femminili ad emergere dai documenti di archivio, le fotografie scattate nello Stato Libero del Congo e nella Somalia Italiana nei primi anni del 1900 presentano soggetti femminili colti e rappresentati attraverso la “visione del mondo” tipica del periodo coloniale. In questo contesto le figure femminili appaiono rappresentate secondo livelli di significazione multipli che oggi emergono dall'analisi delle immagini. In particolare, le fotografie analizzate nel contributo fanno emergere come il corpo femminile fosse oggetto di processi di reificazione che ne pongono al centro della questione la visione esotizzante della società europea riguardo l'Africa e le sue popolazioni e il tentativo di “domare” la diversità e l'esotico anche attraverso il controllo e la rappresentazione dei corpi. Il testo è stato curato da Erika Grasso e Margherita Valentini. Alla voce narrante di Erika Grasso in dialogo con Gianluigi Mangiapane si alternano due citazioni lette dall'attore Paolo Oricco della compagnia teatrale Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa.
a cura di:
Erika Grasso, Gianluigi Mangiapane e Margherita Valentini, Università degli Studi di Torino, Sistema Museale di Ateneo, Museo di Antropologia ed Etnografia.
Ritratti femminili nell’Archivio di Cesare Lombroso
L’intervento ricostruisce le ragioni della presenza nell’Archivio del Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso” di numerosi ritratti femminili in fotografia e a disegno, che furono prodotti durante le ricerche sulla delinquenza femminili e confluirono nel trattato La donna delinquente, la prostituta e la donna normale, pubblicato da Lombroso e Guglielmo Ferrero nel 1893. Le numerose lettere di editori, traduttori, direttori di giornali, studenti e allievi hanno permesso di ricostruire la storia editoriale di questo libro e più in generale del dibattito ottocentesco sul rapporto tra genere e criminalità.
a cura di:
Silvano Montaldo, professore di Storia contemporanea e direttore scientifico del Museo Lombroso, Università di Torino.
La medium Linda Gazzera nelle fotografie spiritiche dell’album Imoda
L’intervento si incentra sulla figura della medium Linda Gazzera attraverso l’analisi di un album di fotografie spiritiche donato dal medico torinese Enrico Imoda a Cesare Lombroso. Questo contributo fa parte del mio percorso di ricerca che ha per oggetto le figure femminili presenti nelle fotografie spiritiche dell’Archivio del Museo Lombroso. Scopo della ricerca è quello di dimostrare come in seno al fenomeno dello spiritismo le donne non si limitassero a pilotare gli effetti scenici delle sedute ma, in alcuni casi, fossero anche molto abili nell’utilizzare la fotografia al fine di accrescere la propria fama tra il pubblico di studiosi e di curiosi appassionati.
a cura di:
Nadia Pugliese, ricercatrice presso l’archivio del Museo Lombroso, Università di Torino.