Gli studenti entrano in Archivio
Libri, documenti e carte della collezione Albera all’Università di Torino
Documenti di natura istituzionale, tra cui la lettera di Vittorio Amedeo II all'archiatra di corte Carlo Ricca del 6 febbraio 1711; documenti che attestano come l'Università sia stata origine delle principali istituzioni culturali cittadine; manifesti, riviste, numeri unici che riguardano la vita degli studenti, l'associazionismo e le loro espressioni creative in ambito musicale, del teatro di varietà. La collezione di Marco Albera, noto collezionista torinese, consta di 4.200 tra documenti manoscritti, tesi di laurea, volumi di pregio, stampe, manifesti, dipinti e cimeli, tutti riguardanti la vita e la storia dell'Università, dei suoi studenti e dei suoi docenti dal Cinquecento al Sessantotto, ed è entrata a far parte dell’Archivio storico dell’Ateneo.
La collezione rappresenta un prezioso intreccio di microstorie che concorre a definire, nell’arco di sei secoli, lo scenario di una Storia collettiva, vissuta dai giovani studenti, molti dei quali fuori sede, e attesta come l'Università di Torino sia stata l’origine delle principali istituzioni culturali cittadine: dal Museo di Antichità al Museo Egizio, dal Museo di Scienze Naturali all’avvio della formazione di architetti e ingeneri che, a partire dal Settecento, fu una competenza dell'Università.
Con l’acquisizione della Collezione di Marco Albera l’Università di Torino incrementa il proprio patrimonio storico e documentario, mettendo a disposizione degli studiosi più fonti per le ricerche sulla storia dell'Ateneo e dando grande impulso alle mostre ed eventi di divulgazione.
Questo patrimonio dialoga con le fonti istituzionali conservate dall'Archivio storico dell’Università, di cui costituisce un indubbio arricchimento, soprattutto per il mondo studentesco, l’associazionismo, le manifestazioni creative.