Gli sponsali controversi: musica e danza dal Medioevo a oggi
In occasione del festival "MITO Settembre Musica", una giornata di studi per riflettere sulle mutevoli relazioni tra suono e movimento
Anche quest’anno l’Università di Torino porta il suo contributo a MITO Settembre Musica con una giornata di studi promossa dal Dipartimento di Studi Umanistici - Centro Studi sul Teatro Musicale, con il sostegno dell'associazione Arianna per la Musica. L’evento del 17 settembre, dedicato a Gli sponsali controversi: Musica e danza nel convito delle arti, ha coinvolto musicologi, comparatisti e storici della danza di diversi atenei italiani. L’obiettivo? Mettere in luce le numerose declinazioni del rapporto tra le due arti dal Medioevo a oggi. La sessione dedicata a musica, danza e pensiero critico “segue la direzione più accreditata dal punto di vista accademico” racconta ai microfoni di Unito News Alberto Rizzuti, docente di Storia della Civiltà musicale, che continua: “si tratta di una riflessione scritta inerente alla musica, alla danza e alle confluenze tra queste due arti”.
Un rapporto, quello tra musica e danza, che non riguarda solo la musicologia o la coreografia, ma anche la letteratura. A partire dal Medioevo, infatti, emerge l’importanza di scrivere su carta anche la danza, oltre alla musica. Come spiega Alessandro Pontremoli, docente di Storia della Danza: “Intorno al Quattrocento ci sono i primi trattati di danza per fissare elementi di memoria. Non deve andare persa una danza che serve per trasformare il corpo del nobile - continua Pontremoli - in particolare del Signore della Corte, che da condottiero diventerà, grazie anche all’educazione alla danza, un principe illuminato”. Tra i temi trattati si annoverano riflessioni sulla pratica coreutica del Quattrocento, studi su un fondo documentario donato nel 2011 da Gianni Secondo alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e approfondimenti sulle sperimentazioni tra corpo e voce negli anni Settanta.
Tra i relatori, Annarita Colturato, Susanne Franco, Elena Cervellati, Maria Teresa Giaveri, Piera Giovanna Tordella, Marinella Guatterini, Massimiliano Locanto, Emilio Sala, Patrizia Veroli e Gianfranco Vinay. Oltre alla discussione sullo spettacolo Erodiade - Fame di vento (1993-2017) in scena la sera stessa al teatro Carignano, e sul volume di recente uscita Music, Dance, Sound and Motion in Contemporary Discourse (London, Routeledge, 2017), la giornata di studi è stata l’occasione anche per presentare la lettura scenica del dialogo Variabile Salome, che mette in scena i personaggi di Salome e Giovanni il Battista. “La commistione tra amore e morte di Salome ha affascinato l’epoca del Decadentismo. Con Variabile Salome mi sono chiesto se questi due personaggi, così diversi tra loro, non potessero avere elementi di attrazione” conclude Rizzuti.