Un nuovo laboratorio per fare ricerca contro il rigetto degli organi trapiantati
È la nuova iniziativa della Fondazione Donazione Organi Trapianti presieduta dal Prof. Mauro Salizzoni che ha presentato attività e obiettivi per il 2018.
La Fondazione Donazione Organi Trapianti, presieduta dal prof. Mauro Salizzoni, docente di Chirurgia alla Scuola di Medicina dell'Università di Torino e Direttore del Centro Trapianto di Fegato della Città della Salute e delle Scienza, ha presentato i suoi obiettivi per il 2018, in particolare l'iniziativa "Un laboratorio per i trapianti" e le azioni per la raccolta di fondi con il coinvolgimento di cittadini, aziende, enti, associazioni e fondazioni. La costituzione di un laboratorio dedicato alla raccolta, archiviazione e analisi dei campioni biologici dei donatori e trapiantati è il primo passo per migliorare la durata dei trapianti. In particolare, serve per studiare e approfondire il fenomeno del rigetto, un processo complesso in seguito al quale il sistema immunitario del ricevente di una persona portatrice di trapianto di organo solido si attiva e cerca di distruggere proprio l'organo trapiantato, scambiandolo per un pericoloso nemico.
La Fondazione D.O.T. onlus è stata costituita nel 2017 da Regione Piemonte, Città di Torino e Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, Università di Torino e Politecnico di Torino con lo scopo di sviluppare la medicina dei trapianti attraverso tre attività principali: la promozione della ricerca scientifica in ambito trapiantologico, il sostegno alla rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule e la promozione della cultura della donazione. Il Piemonte è storicamente una regione all'avanguardia a livello nazionale per la donazione di organi e trapianti. Nel primo trimestre del 2018 sono stati effettuati 72 trapianti di rene, 37 di fegato, 7 di cuore, 11 di polmone e 1 di pancreas per un totale di 118 trapianti al 31 marzo, con una proiezione di 472 trapianti per il 2018, pari a un incremento atteso del 15% rispetto al 2017.
"Il laboratorio della genetica dei trapianti - ha spiegato il Prof. Salizzoni - è molto importante perché permetterà sia di perfezionare i match donatore/ricevente, sia di fare passi avanti su alcune malattie che attualmente sono poco conosciute o addirittura sconosciute ma che attraverso queste combinazioni genetiche potrebbero essere studiate con esiti positivi in termini di avanzamento della ricerca".