Fata Morgana | Dentro l’Antropocene: una riflessione sulla nostra era geologica
Lo scultore Alberto Timossi con la sua opera pone l'attenzione sul rapporto arte/natura/ambiente antropizzato ed estende le proprie riflessioni sugli spazi apparentemente incontaminati
Antropocene è il termine con cui si indica l’era geologica in cui ci troviamo, quella in cui l’essere umano con le sue attività produttive, induce l’ecosistema della Terra ad una continua trasformazione. Questo è il punto da cui parte Alberto Timossi, scultore nato a Napoli ma romano d’adozione, che ha fatto dell’opera pubblica che dialoga con lo spazio connotato la propria cifra stilistica.
La sua nuova opera dal titolo Fata Morgana | Dentro l’Antropocene è un’ipotetica risposta alla continua azione dell’Uomo nei confronti dell’ambiente ed è composta da decine di elementi verticali, di colore rosso, che si stagliano dal centro del lago del Col d’Olen (gruppo del Monte Rosa) a circa 2700 metri di quota.
Le strutture si sviluppano in rapporto armonico e grazie all’azione modellatrice dell'acqua compongono spontaneamente forme diverse. Negli elementi che costituiscono l’opera non bisogna considerare solo gli elementi rossi ma anche il loro riflesso sullo specchio d’acqua, il contorno delle cime montuose circostanti, le nuvole e lo stesso cielo. L'autore invita così lo spettatore a fruire dell’opera offrendogli la possibilità di escludere o includere tutti gli elementi che gli si presentano davanti.
L’opera condivide la cima montuosa con l’Istituto di ricerca dell’Università di Torino “Angelo Mosso”, inaugurato nel 1907, che prende il nome dal suo fondatore e ideatore nonché professore di Fisiologia dal 1879 al 1910. Timossi ha compiuto l’opera anche grazie alle competenze scientifiche messe a disposizione dai ricercatori dell’Università di Torino che - con il contributo di numerosi altri enti di ricerca come il CNR-IRSA, Università di Bologna, ARPA-Valle D’Aosta, Caleton University, Politecnico di Torino - hanno promosso una campagna di studio sulle acque del piccolo bacino idrico.
L’installazione è visitabile dal 23 luglio fino al 27 agosto in alta valle del Lys, Gressoney La Trinité (Valle D'Aosta) oppure può essere vista in streaming, 24h/24, sulla piattaforma rifuginrete.com o su www.albertotimossi.com.