Istituito il Diploma universitario in Migration Studies
Il Diploma permette di acquisire una conoscenza interdisciplinare specifica sui temi delle migrazioni che consente di comprendere le dinamiche e le problematiche del fenomeno migratorio e fornisce i principali strumenti necessari alla sua gestione.
Negli ultimi anni il tema delle migrazioni ha occupato, e sta tuttora occupando, un posto molto rilevante nelle agende mediatiche e politiche globali. Si tratta di una questione complessa, che necessita di strumenti conoscitivi giusti per poterla affrontare in modo esaustivo e completo. L'Università di Torino a questo proposito ha istituito, sul modello degli «academic minor» statunitensi, il Diploma in Migration Studies.
È un percorso formativo che, combinando insegnamenti di carattere economico, giuridico e politico-sociale consentirà agli studenti di capire le dinamiche e le problematiche del fenomeno migratorio e i principali strumenti necessari alla sua gestione per contribuire allo sviluppo, all'implementazione e al monitoraggio di politiche pubbliche efficaci.
Partendo da un'analisi dei dati e delle informazioni disponibili sul fenomeno migratorio, durante le lezioni si cercherà di comprendere in modo interdisciplinare sia la scelta migratoria con le sue dinamiche e le norme e le politiche di accesso, sia l'effetto dell'immigrazione nel paese di destinazione nelle diverse sfere, con particolare attenzione al percorso di integrazione lavorativa e sociale.
Nell’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi in occasione della presentazione del Diploma, si è tenuta la keynote lecture di Rainer Munz, Adviser on Migration and Demography to the European Political Strategy Centre – EPSC intitolata "Past, present and future EU migration dilemma". Munz ha sottolineato come il fenomeno delle migrazioni abbia da sempre caratterizzato tutta la storia dell'uomo e tutte le regioni del pianeta.
"Ogni italiano che trova lavoro in Germania - ha spiegato ai microfoni Munz ai microfoni di Unitonews - rappresenta un disoccupato in meno in Italia e un lavoratore in più per il sistema tedesco. È una situazione di win/win, perché il welfare italiano ha una persona in meno da sostenere, mentre quella stessa persona va a contribuire ad accrescere il Pil di un altro Paese".