Dipartimenti d'Eccellenza 2023-27, UniTo fra le migliori d'Italia: oltre 62 mln di finanziamento
Otto Dipartimenti dell'Università di Torino selezionati dal MUR con l’obiettivo di valorizzarne l’eccellenza della ricerca. L’Ateneo di Torino al sesto posto per numero di Dipartimenti finanziati
Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha reso noto l’elenco dei 180 Dipartimenti che sono risultati assegnatari del Fondo di finanziamento quinquennale (2023-2027) dei Dipartimenti di Eccellenza degli Atenei Italiani per rafforzare e valorizzare l'eccellenza della ricerca, con investimenti in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione.
Dei 15 Dipartimenti dell’Università di Torino ammessi a presentare un progetto per accedere al finanziamento (sui 18 collocati nelle prime 350 posizioni della prima selezione), ne sono stati selezionati 8, distribuiti nelle tre grandi macro-aree disciplinari: 4 per l'Area Bio-Medica (Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute, Scienze Cliniche e Biologiche, Oncologia, Neuroscienze “Rita Levi Montalcini”), 3 per l'Area Umanistica economica e sociale (Studi Storici, Giurisprudenza, Scienze economico-sociali e matematico-statistiche) e 1 per l'Area scientifica e tecnologica (Chimica).
La selezione è avvenuta sulla qualità del progetto presentato e della ricerca effettuata dal Dipartimento e valutata nell’ambito della VQR 2015/2019 (Valutazione della Qualità della Ricerca). L’Università di Torino riceverà un finanziamento complessivo di 62.275.000 euro per il quinquennio 2023-2027, cioè oltre 12 milioni in più per anno. L’importo complessivo vede l’Ateneo impegnato per ulteriori 42 milioni di euro a cofinanziamento.
I fondi saranno impiegati per l’acquisto di infrastrutture strumentali utili sia alla ricerca che alla didattica di alta qualificazione e per assumere almeno 34 nuovi ricercatori, 25 nuovi docenti (professori ordinari e associati) e 31 nuove unità di personale tecnico-aministrativo (tecnici della ricerca e project manager).
Il brillante risultato ottenuto porta l’Università di Torino a collocarsi ancora una volta fra i migliori Atenei d’Italia (6° posto complessivo per numero di Dipartimenti finanziati) e conferma il trend positivo degli ottimi risultati sulla VQR presentati a febbraio 2022 dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR).
“Con questo risultato molto positivo, UniTo - dichiara il Rettore Stefano Geuna - si riconferma tra i migliori Atenei nazionali. Per i prossimi cinque anni potremo potenziare parte delle nostre linee di ricerca strategiche grazie a oltre 62 milioni di euro che si aggiungono agli investimenti ordinari già previsti. Questo risultato, che premia con soddisfazione le nostre eccellenze, è un successo di tutta la comunità accademica. Per averlo conseguito vorrei ringraziare, prima di tutto, le numerose colleghe e i numerosi colleghi dei 15 Dipartimenti che hanno profuso il loro impegno per presentare progetti di elevatissima qualità, tutti egualmente importanti. Insieme a loro, grazie agli 8 Dipartimenti ammessi al finanziamento, che sosterranno così l’investimento in ricerca come capitale comune del nostro grande Ateneo”.
Grazie ai finanziamenti ai Dipartimenti di Eccellenza, UniTo darà il proprio contributo in molti dei diversi ambiti che caratterizzano la qualità della ricerca in tutte e tre le macro-aree disciplinari.
Area Bio-Medica. Dalle più innovative tecnologie cellulari per la cura dei tumori più aggressivi e resistenti alle terapie tradizionali all’oncologia di precisione, con un focus sui tumori colorettali, toraco-polmonari e prostatici. Dall’allestimento di una piattaforma tecnologica per approfondire struttura e funzione delle connessioni neurali nel cervello sano e malato alla base delle patologie neurodegenerative allo studio della multimorbidità per la validazione di un nuovo modello integrato di studio, gestione e cura del paziente ad alta complessità clinica.
Area Umanistica economica e sociale. Dall’importanza e dalla necessità di interpretare e valorizzare il ruolo della storia e della ricerca storica nella società contemporanea, fra le opportunità di innovazione e sviluppo culturale e sociale, alla capacità di processare e analizzare l’enorme quantità di dati, spesso provenienti da fonti eterogenee e non-standard, a cui la tecnologia dell’informazione ha dato accesso (Big data) in ambito economico-statistico e alla possibilità di sperimentare nuove modalità di ricerca e didattica, che ridefiniscano le competenze dei professionisti del diritto in ottica transdisciplinare.
Area scientifica e tecnologica. Chimica 4.0 finalizzata all’introduzione di nuove metodologie di ricerca che colleghino in modo permanente l’evoluzione della conoscenza nelle scienze chimiche con le principali tecnologie della transizione digitale in atto, con un impatto diretto nella realizzazione della transizione ecologica ed energetica.