Diminuiscono i fumatori in Europa: il 43% dice addio alla nicotina
Una ricerca a cui ha partecipato il Prof. Roberto Bono del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino e pubblicata sulla rivista scientifica PLOS ONE, rivela un calo del 43% dI fumatori in Europa
Il 43% di 50 mila fumatori europei tra i 16 e i 60 anni ha smesso di fumare tra il 1980 e il 2010. Per gli under 40 si è passati da 20 su 1000 fumatori in meno l’anno, nel decennio 1980-1990, a 40 su 1000 tra il 2000-2010. Chi ha cominciato a fumare tra gli 11 e i 15 anni ha una probabilità di successo inferiore del 5-15%. È quanto emerge dalla ricerca “Time and age trends in smoking cessation” condotta da un team di scienziati internazionali su fumatori provenienti da 17 Paesi europei e pubblicata sulla rivista scientifica PLOS ONE lo scorso 7 febbraio. Tra gli autori dello studio il prof. Roberto Bono del Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche dell’Università di Torino. Il lavoro rientra nell’ambito del progetto ALEC, Ageing Lungs in European Cohorts, coordinato dall’Imperial College di Londra ed è finanziato dall’Unione Europea attraverso il bando Horizon 2020.
I risultati della ricerca indicano che in Europa c’è una consapevolezza crescente degli effetti nocivi del fumo, che si concretizza con un aumento dei tassi di cessazione soprattutto in gravidanza. Dallo studio è emerso che nelle donne si osserva un picco di cessazione dal fumo attorno ai 30 anni, probabilmente dovuto alla decisione di smettere di conseguenza alla prima gravidanza. Questo picco, pari a 50 fumatrici su 1000 che smettono in Sud Europa (e 80 su 1000 in Nord Europa), tende infatti a coincidere con l’età media della prima gravidanza nelle diverse regioni europee considerate (26-27 anni in Est Europa, 30-31 in Europa del Sud). Questo indica che proteggere il bambino durante la gravidanza è la motivazione più forte nella decisione di smettere di fumare per le donne.
Le differenze sono notevoli non solo tra le cittadine ma anche tra i cittadini delle diverse regioni di Europa ed evidenziano un ritardo dell’Europa del Sud rispetto al Nord Europa: in Europa del Nord (Scandinavia e Regno unito), ogni anno, 50 fumatori su 1000 smettono di fumare mentre nei Paesi del Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo), dell’Est e dell’Ovest Europa, sono solo 30 su 1000 i fumatori che smettono ogni anno.
“Appare evidente - suggerisce il prof. Bono - la necessità di mettere in atto politiche più efficaci per ridurre ulteriormente il numero di fumatori in Italia e nel Sud Europa. Occorre inoltre aumentare gli sforzi per diminuire l’accesso al fumo nei più giovani, visto che, da quanto emerge dalla ricerca, iniziare a fumare durante la prima adolescenza porta a sviluppare una dipendenza dal tabacco più forte”.