Digi-CORE, una app per segnalare al Garante infanzia episodi di violazione di diritti
Il progetto realizzato dall’Università in partnership con il Consiglio regionale del Piemonte vuole aumentare la consapevolezza dei minori
Da oggi i ragazzi e le ragazze piemontesi avranno a disposizione la app Digi - CORE uno strumento agile e immediato per segnalare al Garante per l’infanzia e l’adolescenza episodi di violazione dei loro diritti. La app, già disponibile in tutti i principali store, è frutto del progetto “Children Digi - CORE”, finanziato dalla Commissione europea nell'ambito della call su "capacity-building in the area of rights of the child" del Justice Programme Rights Equality and Citizenship programme (REC). Il progetto è iniziato il 1° aprile 2021 e terminerà il 31 marzo 2023.
È realizzato dall’Università di Torino in partnership con il Consiglio regionale del Piemonte, l’Associazione Agevolando, la digital experience company Synesthesia e l’organizzazione non governativa cipriota Hope for Children.
È sostenuto dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Piemonte, dagli Ordini degli assistenti sociali e degli psicologi piemontesi, dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani - sezione Piemonte, dall’International Association of Youth and Family Judges and Magistrates (IAYFJM) e dal Commissioner (Ombudsman) of Administration and Protection of Human Rights di Cipro. Il progetto prende atto del ridotto numero di segnalazioni provenienti direttamente dalle persone di minore età, che talvolta hanno difficoltà a individuare quando e a quale autorità rivolgersi, anche considerando la relativa novità della figura del Garante dell’infanzia.
Per questo il progetto prevede azioni di sensibilizzazione dei ragazzi e della cittadinanza in generale, nonché di informazione e formazione dei professionisti del welfare minorile sui diritti dei minori e in particolare sui cosiddetti diritti di partecipazione delle persone di età minore. Inoltre, viene sviluppata – con l’attiva partecipazione di un gruppo di ragazzi e ragazze – un’app per smartphone con cui i ragazzi e le ragazze (14-17 anni) possono contattare il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Piemonte e segnalare specifiche violazioni di diritti propri o di pari. Lo strumento consente anche, attraverso un percorso guidato e con linguaggio chiaro e comprensibile, di acquisire informazioni sui diritti delle persone di età minore, su quali situazioni possono essere considerate violazioni di questi diritti e su cosa possa e non possa fare il Garante regionale nella specifica situazione.
L'adesione del Consiglio regionale del Piemonte e della Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Piemonte a Children Digi-CORE nasce dall'esigenza di incrementare la consapevolezza dei minori riguardo ai loro diritti e di facilitarli nella relazione con il Garante, incrementando, di conseguenza, il numero delle segnalazioni che ragazzi e ragazze a questa Autorità. Nel 2020 le segnalazioni all'Ufficio del Garante dell'infanzia e dell'adolescenza sono state complessivamente 137 e per la prima volta, 2 segnalazioni sono pervenute da parte di persone di minore età.
Nel corso del 2021 le segnalazioni ricevute sono state 306, di cui 2 da soggetti minori. Nel 2022 sono pervenute 565 segnalazioni, di cui solo 1 da soggetto minore. Il limitatissimo numero di segnalazioni provenienti da persone di età minore è stato confermato dai risultati di un questionario, che è stato elaborato nell'ambito del progetto e rivolto ad autorità pubbliche italiane ed europee (es. garanti per l'infanzia e l'adolescenza, autorità giudiziarie) destinatarie di segnalazioni di violazioni di diritti di persone di età minore.
I dati raccolti dalle indagini, sia in lingua italiana, sia in lingua inglese, confermano appunto che sono poche le segnalazioni presentate direttamente da persone di età minore alle autorità pubbliche. In particolare il 70.27% dei garanti comunali e regionali italiani partecipanti all’indagine ha dichiarato di non aver ricevuto segnalazioni dirette da parte di persone di età minore. La situazione appare di poco migliore a livello europeo. I Garanti paiono nel complesso destinatari di un numero proporzionalmente più elevato di segnalazioni, ma il dato deve essere letto alla luce del fatto che si tratta in tutti i casi di Garanti con competenza nazionale.
“Le segnalazioni - dichiara Ylenia Serra, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza - costituiscono uno strumento importante che, nel delineare la figura di garanzia come trait d’union tra le persone di minore età e le istituzioni regionali, agevola l’adempimento di alcune tra le funzioni previste dalla legge istitutiva. L’idea del progetto nasce dalla constatazione di come spesso i ragazzi non siano consapevoli e coscienti di quali siano i propri diritti, non riescano quindi ad individuare quando una determinata azione od omissione di un adulto o di un pari possa rappresentare una violazione di questi diritti. Pensiamo ad esempio al diritto al rispetto all’identità e allo sviluppo personale, al rispetto delle proprie relazioni familiari, alla protezione contro ogni forma di maltrattamento, abuso e violenza, al diritto all’uguaglianza e alla non discriminazione. Il progetto, quindi, si propone di intervenire proprio per colmare questa lacuna e per fare un lavoro in profondità su consapevolezza, presa di coscienza, volontà di reagire e di assumere un ruolo attivo nell’attuazione dei propri diritti”.
“Sono grata al Consiglio regionale del Piemonte e alla Garante per l’infanzia per la partecipazione al progetto Children Digi-CORE - aggiunge Joëlle Long, docente all'Università di Torino e coordinatrice scientifica di Children Digi – CORE. - Il nostro obiettivo è di promuovere l’empowerment delle persone di età minore sostenendole nel prendere direttamente parola per segnalare violazioni di diritti propri e di pari. In quest’ottica, 40 ragazzi hanno contributo grazie a focus groups svoltisi a Torino e a Nicosia (Cipro) all’analisi dei punti di forza e delle criticità delle segnalazioni di minorenni ad autorità pubbliche e sulle potenzialità di un’app per segnalare tramite smartphone. Rappresentanti di questi focus groups hanno poi lavorato insieme agli sviluppatori per disegnare l’app. Altri ragazzi l’hanno poi testata nell’ambito di un apposito seminario. Insomma, un’app pensata con i ragazzi per i ragazzi”.