Come i Big Data rivoluzioneranno la Pubblica amministrazione
Un convegno, organizzato dai Dipartimenti di Giurisprudenza e Management, ha fatto luce sul futuro apporto dell'intelligenza artificiale. Cavallo Perin: "Finalmente potremmo occuparci delle cose intelligenti"
Ingegneri, costituzionalisti, amministrativisti si sono confrontati per due giorni, a Torino, sul futuro della Pubblica amministrazione con l’avvento dei Big Data, ovvero quando un giorno sarà l'intelligenza artificiale a farla funzionare. Organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza e dal Dipartimento di Management, con il patrocinio dell'Università di Torino e il sostegno dell'Associazione Italiana Professori di Diritto Amministrativo (AIPDA), si è svolto il 20 e il 21 maggio, diviso in tre sessioni.
La prima si è svolta lunedì nell'Aula Magna del Rettorato, affrontando la relazione tra algoritmi e diritto; le successive due sessioni, martedì nell'Aula Magna del Campus Luigi Einaudi, hanno, invece, analizzato il tema della big data analysis in correlazione con l'attività conoscitiva della pubblica Amministrazione, e quello dell'interoperabilità delle banche dati e della funzione amministrativa.
“Intelligenza artificiale non vuol dire assenza dell’uomo, ma significa che elimineremo il lavoro alienante e potremmo finalmente occuparci delle cose intelligenti che riguardano le organizzazioni delle Pubblicazioni amministrazioni”, ha sottolineato il Prof. Roberto Cavallo Perin, ordinario di Diritto amministrativo del Dipartimento di Giurisprudenza di UniTo, delegato del Rettore per le sedi extra metropolitane.
“Attualmente - ha aggiunto Cavallo Perin - riusciamo a prendere decisioni, e giornalmente lo fa questo Ateneo, senza avere la conoscenza esatta di tutti i dati che già possediamo. Decidiamo di corsi di laurea o di finanziamenti per borse di studio senza avere un'analisi completa sugli ultimi vent’anni dei nostri studenti, come, per esempio, si sono collocati. Per questo motivo, dobbiamo farci aiutare dalle macchine".
L'impressione è che siamo di fronte a una rivoluzione, con il "telescopio" dei Big Data - utilizzato nel rispetto della privacy - troveremo le soluzioni del futuro.