Combattere gli insetti nocivi… con i batteri
I batteri che vivono negli insetti dannosi in agricoltura potrebbero diminuirne l’impatto sulle coltivazioni: una nuova pubblicazione per i ricercatori del DiSAFA
I piccoli batteri che vivono dentro le cellule di insetti dannosi in agricoltura possono contribuire al loro controllo, agendo come “Cavalli di Troia” per diminuirne le prestazioni.
La ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports - sviluppata dal prof. Alberto Alma e da ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari insieme alle Università di Milano, Pavia, Modena e Reggio Emilia - dimostra che questi simbionti non sono trasmessi unicamente tramite la riproduzione sessuale degli insetti, ma anche attraverso le piante su cui si nutrono.
Il batterio Cardinium residente nei tessuti dello Scaphoideus titanus - un insetto che può determinare malattie quali la Flavescenza Dorata nella vite - può essere trasmesso attraverso la linfa della vite di cui l'insetto stesso si nutre ad altre specie che si alimentano sulla medesima pianta, garantendo così una modalità alternativa di diffusione.
Questa scoperta aggiunge un elemento importante alla possibilità di sfruttare i microrganismi simbionti come strumenti di controllo degli insetti dannosi in agricoltura.
Cardinium infatti è un batterio simbionte “sessuale”, capace di manipolare la sessualità di diversi insetti di cui è ospite attraverso lo sbilanciamento del sesso della progenie a favore della componente femmine.
La capacità di Cardinium di essere capillarmente trasmesso anche per via orizzontale a diverse specie di insetti diventa quindi un aspetto importante per lo sviluppo di nuove strategie di controllo di insetti dannosi per le piante, attraverso la manipolazione della sessualità o la riduzione del potenziale nocivo.