Co-city, la riqualificazione urbana a misura d'uomo
L'Università di Torino si occuperà di fornire gli strumenti tecnologici e giuridici pensati appositamente per le comunità cittadine coinvolte nel progetto.
L'Università di Torino partecipa a Co-city, un progetto di sviluppo urbano promosso dalla Città di Torino, in collaborazione con Anci e Fondazione Cascina Roccafranca, nell'ambito del programma europeo Urban Innovative Actions, che si pone l'obiettivo di rigenerare strutture dismesse o parzialmente utilizzate attraverso collaborazione tra cittadini e pubblica amministrazione.
Il ruolo di UniTo in questo progetto è centrale, perché si occuperà della realizzazione di una vera e propria cassetta degli attrezzi con l'aiuto dei dipartimenti di Informatica e Giurisprudenza, a supporto dell'intero processo di riuso dei bei comuni promosso da Co-city. In particolare, sarà testato l'utilizzo della piattaforma First Life, che contribuirà a organizzare e mappare i progetti della comunità, offrendo un nuovo canale di comunicazione e di scambio tra cittadini e pubblica amministrazione.
"L'Università di Torino - ha spiegato Lucia Luppi, ricercatrice del Dipartimento di Informatica - sarà attiva nell'ambito della ricerca sia informatica che legale, coinvolgendo i dipartimenti di Informatica e Giurisprudenza. Sono due i contributi principali al progetto: l'infrastruttura tecnologica, che sarà a supporto delle reti locali e del coordinamento delle azioni di rigenerazione urbana tramite il social network civico First Life. L'altro contributo sarà costituito dal manuale legale e operativo per finalizzare i modelli dei Patti di Collaborazione all'interno del quadro normativo italiano ed europeo".
Un altro compito fondamentale sarà svolto dalla rete delle Case di Quartiere, che fornirà un supporto costante a cittadini e associazioni che intendono stabilire patti con l'amministrazione comunale, con l'obiettivo di sostenere la creazione di nuove iniziative e punti di aggregazione sul territorio, in particolare nelle periferie.