Cesare Pavese. Dialoghi con i classici
In occasione dei settant’anni dalla morte dello scrittore il Centro Interuniversitario per gli Studi di Letteratura Italiana in Piemonte "Guido Gozzano – Cesare Pavese" ha promosso un convegno di studi a lui dedicato.
Il 27 agosto 1950 Cesare Pavese moriva suicida in una camera dell’albergo Roma. Sul comodino, una copia dei Dialoghi con Leucò – l’opera più amata e meno compresa dai contemporanei – con il celebre congedo: “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi. Cesare Pavese”. Un’altra copia del libro, preziosissima, oggi conservata nei locali dell’Università di Torino, reca la dedica a Bianca Garufi, interlocutrice privilegiata dei dialoghi: A Bianca - Circe - Leucò I Pavese I nov. '47.
Muovendo idealmente da questi due volumi, in occasione dei settant’anni dalla morte dello scrittore il Centro Interuniversitario per gli Studi di Letteratura Italiana in Piemonte "Guido Gozzano – Cesare Pavese" ha promosso un convegno di studi dal titolo Cesare Pavese. Dialoghi con i classici. Il convegno si svolgerà martedì 3 a partire dalle 15.00 e mercoledì 4 novembre dalle 9.00 in modalità telematica, per le restrizioni imposte dalla grave situazione sanitaria attuale (I link per seguire il convegno sono in fondo all'articolo).
L’organizzazione è stata curata dalla Prof.ssa Mariarosa Masoero e dal Prof. Valter Boggione ed è stata improntata alla volontà di mettere in dialogo e a confronto studiosi affermati, che ormai da anni dedicano la loro attenzione e il loro lavoro a Pavese, con la generazione dei più giovani, che all’opera si accostano con un atteggiamento vergine dalle accuse pregiudiziali di estetismo e intellettualismo. L’obiettivo non è soltanto quello di offrire una nuova lettura e interpretazione dei Dialoghi con Leucò, ma più estesamente di ricostruire il rapporto di Pavese con i classici (in primis quelli greci e latini) e con l’idea stessa di classico e di classicità.
Gianni Venturi e Giulio Guidorizzi indagheranno il rapporto con il mito antico in chiave teorica, alla luce delle esperienze letterarie e degli studi coevi (Thomas Mann, Frazer) e posteriori (Jesi). Un secondo gruppo di interventi verterà intorno al Pavese lettore ed esegeta dei classici: l’Iliade omerica (Alessio Trevisan), le Georgiche virgiliane (Valerio Capasa), il Leopardi dello Zibaldone (Ivan Tassi). La prima giornata si concluderà con la riflessione di Antonio Catalfamo sul modo di rapportarsi da parte dello scrittore con la crisi della cultura classica e umanistica in Italia. Nella seconda giornata il focus si sposterà in maniera più ravvicinata sui Dialoghi con Leucò, con analisi puntuali ma sempre improntate a un principio di esemplarità dei singoli testi (Antonio Sichera sugli Dei), delle modalità di interpretazione delle figure mitiche (Eleonora Cavallini su Elena, Monica Lanzillotta su Dioniso), dell’onomastica e delle fonti (Giovanni Barberi Squarotti), della struttura narrativa dell’opera (Daniela Vitagliano), delle strategie di riscrittura del mito (Claudia Valsania).
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