Al via i lavori per il Centro di Ricerca di Biotecnologie e Medicina Traslazionale
Presentato alla stampa il progetto di realizzazione edile del secondo lotto del Centro di Ricerca di Biotecnologie e medicina traslazionale, finanziato nell'ambito del programma attuativo di ricerca del Parco della Salute.
Il centro di Biotecnologie e di Medicina Traslazionale si affianca al centro di Biotecnologie Molecolari in Via Nizza 52 con il quale costituirà il polo pre-clinico del progetto del Parco della Salute e delle Scienze. Il progetto, finanziato dalla Regione Piemonte con 30 milioni di euro (fondi del Par Fsc 2014-2020), consentirà di ampliare il Centro con oltre 20000 mq e verrà realizzato nell'area ex Scalo Vallino nella Zona Urbana di Trasformazione "Ambito 13.2 Dante". Svolgerà così un ruolo di catalizzatore della ricerca nel campo della genetica, con l’obiettivo di coniugare le eccellenze in campo sanitario, scientifico, organizzativo e formativo in stretto rapporto con il mondo produttivo, al fine di garantire livelli elevati di risposta ai bisogni sanitari e creare occasioni di sviluppo economico e sociale, delle tecnologie applicate alla medicina, dell'ingegneria bio-medica e della bio-ingegneria.
Nel dettaglio, il secondo lotto di Biotecnologie è finanziato nell'ambito del programma attuativo di ricerca del Parco della Salute di Torino e prevede in concreto la realizzazione di un nuovo edificio di circa 23 metri di altezza per una superficie di costruzione complessiva di circa 25.933 mq, comprensiva di laboratori e aree parcheggio. Tale edificio si affiancherà ad un primo lotto di intervento di 14,975 mq, che sarà terminato nell’anno corrente, finalizzato ad ospitare un primo nucleo di attività del Centro di Ricerca di Biotecnologie e Medicina Traslazionale. Secondo il cronoprogramma approvato, si prevede l'aggiudicazione dei lavori a novembre 2019 e il completamento entroaprile 2022.
Per l’Università rappresenta un’importante opportunità per mettere a sistema la propria filiera della salute integrandola e aprendola al territorio e nello stesso tempo contribuendo a razionalizzare l’utilizzo degli edifici storici della Facoltà di Medicina ormai non più adeguati all’esigenza della scienza moderna. Il centro potrà rappresentare un bilanciato mix tra ricerca fondamentale e ricerca preclinica capace di generare sia innovazione industriale grazie anche alla domanda del mondo delle imprese, sia innovazione clinica nell’ambito della medicina di precisione con importanti ricadute sul sistema sanitario. Il centro, inteso come braccio preclinico del Parco della Salute e della Scienza, contribuirà a portare nella pratica clinica la rivoluzione indotta dalle cosiddette scienze omiche e dal sequenziamento del genoma umano. L’utilizzo delle scienze omiche nelle strutture sanitarie nazionali è un tema di grande attualità per il Ministero della Salute sia in termini organizzativi che di scelte strategiche. Le attività diagnostiche molecolari che saranno implementate nel centro potranno essere modello a livello nazionale. Infine, ospitando più di 500 ricercatori, costituirà un’adeguata massa critica per sostenere la competizione internazionale nella filiera della salute e si candida a diventare il polo piemontese che può integrarsi con competenze proprie sia con la realtà milanese che con quella transfrontaliera di Rhone-Alpes. Un forte impulso per migliorare i servizi sanitari e creare occupazione grazie alle biotecnologie e all’industria farmaceutica.
Statistiche e analisi segnalano come il Piemonte sia una delle regioni italiane nelle quali la popolazione invecchia di più, in una delle nazioni più anziane al mondo. Le persone con più di 65 anni, nel periodo 2001–2016 sono cresciute del 23% e quelle con più di 80 anni del 62%. Rispetto quindi a tale domanda di salute ed alle attese di adeguatezza e sostenibilità di modelli e strutture, gli investimenti in edilizia sanitaria e tecnologica da una parte e l’innovazione della rete ospedaliera e territoriale dall’altra, costituiscono elementi fondamentali di cambiamento per essere pronti alle sfide del futuro.
“Il nuovo Centro di ricerca di Biotecnologie e Medicina traslazionale, che sorgerà in via Nizza, è un’importante opportunità per Torino e il Piemonte e per il mondo della ricerca: vi lavoreranno 500 ricercatori”. – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani – “Con il nuovo Centro si realizzano, inoltre, due importanti assi: quello della Salute che unirà la nuova struttura con l'attuale Centro interdipartimentale di Biotecnologie molecolari Mbc e il futuro Parco della Salute e l'asse tra Italia e la Francia, che congiunge l'area milanese a quella transfrontaliera del Rhône-Alpes. Tre anime potranno così dialogare: l’anima Chimica, la Medicina traslazionale e la Ricerca di base. Il nuovo Centro renderà complessivamente più competitiva la filiera della salute torinese, un'eccellenza italiana”.
“Non si tratta solo di costruire scatole, ma di valorizzare contenuti che già esistono e sui quali abbiamo lavorato a lungo in questi anni”. – afferma l’Assessore alle Attività produttive, Energia, Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte, Giuseppina De Santis – “La ricerca piemontese è già un punto di eccellenza, italiano ed europeo, sul quale realmente si può costruire qualcosa che sia non solo accademia ma anche valore aggiunto, industria e valorizzazione professionale dei giovani del nostro territorio. Siamo riusciti a porre le basi di un percorso che già inizia a dare i suoi frutti e che proseguirà anche nei prossimi anni perché da esso non si potrà prescindere”.